Nel corso degli ultimi anni, Instagram ha raggiunto un’importanza sempre più rilevante a livello globale. Il suo indice di espansione ha iniziato a crescere sempre di più, sino a spingere un numero sempre più grande di persone a frequentarlo.
A muovere i tanti che si sono rivolti al social il preciso intento di creare interazione con utenti i quali altrimenti non si potrebbero raggiungere nella vita reale. Interazione che ha come oggetto i contenuti visivi, ovvero le bellissime immagini e i video postati da chi intende raccontare storie utilizzando tali contenuti alla stregua di un veicolo teso a diffondere stati d’animo e pensieri senza dover utilizzare troppe parole.
Una caratteristica la quale ha contribuito di fatto a fare di Instagram un fenomeno sempre più grande, spingendo molte persone, ad esempio artisti e influencer, a cercare di sfruttarlo con il preciso fine di incrementare la propria notorietà.
Anche le aziende, però, si sono accorte del suo valore a fini strettamente pubblicitari. E hanno deciso di investirci sopra in maniera massiccia, ravvisando con tutta evidenza la convenienza a farlo, preferendo Instagram ad altri social media.
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Perché conviene investire su Instagram per una azienda?
La decisione di investire su Instagram è effettivamente in grado di regalare una lunga serie di vantaggi alle aziende, partendo dall’amplificarsi delle possibilità di vendita e passando per la cosiddetta Brand awareness, ovvero il grado di conoscenza di un marchio da parte dei consumatori e la capacità di essere ricordato e collegato con facilità ai propri prodotti.
In particolare sono gli strumenti messi a disposizione dal social, come le campagne sponsorizzate le quali sfociano infine nel proprio sito web, a rivelarsi in grado di fidelizzare gli utenti e spingerli prima o poi a diventare clienti.
Inoltre i contenuti accattivanti possono rappresentare un ottimo modo per pubblicizzare il proprio spazio commerciale, sia fisico che virtuale, convincendo gli utenti a stabilire una relazione continua, in grado di giovare alla reputazione dell’azienda interessata.
I vantaggi assicurati da Istagram sono effettivamente molto rilevanti, non solo in termini di visibilità. Basti pensare al tasso di engagement che può derivare dalla pubblicazione di un contenuto fatto bene. Il collegamento stabilito per questa via, a sua volta, può sfociare in una serie di interazioni che possono implementare la Brand Reputation.
Il tutto senza la necessità di dare vita a costose campagne pubblicitarie, una scelta che del resto, secondo i dati disponibili, è stata fatta addirittura dall’85% dei top brands globali.
Un trend il quale è peraltro aumentato in maniera sempre più vistosa nel corso dell’ultimo quinquennio, convincendo in pratica le grandi aziende che non si può ignorare un fenomeno di questa portata.
L’importanza di saper sfruttare Instagram
Proprio sulla base di quanto ricordato, si può capire come Instagram si sia trasformato in una sorta di arena, in cui gli attori sono chiamati a disputarsi il favore di una massa sempre crescente di utenti. Per riuscire a catturarli e detenerli, è però necessario dare vita a strategie di una certa complessità.
In effetti la qualità del contenuto è del tutto fondamentale, ma costituisce solo una parte del quadro. Occorre anche fare in modo che i propri contenuti, per quanto belli, abbiano la diffusione che meritano. Ovvero è necessario che il profilo creato all’uopo riesca a raggiungere il massimo possibile di followers. Altrimenti si può affermare che il lavoro di produzione effettuato per il contenuto è stato praticamente sprecato.
Quale può essere lo strumento adatto per portare avanti una strategia accorta e non sprecare di conseguenza il lavoro fatto? Secondo molti questo ruolo può essere validamente assolto da un bot Instagram.
Cos’è un bot Instagram? E quale sarebbe la sua funzione?
Cos’è un bot Instagram? In pratica con questa definizione si indica un software in grado di prendersi in carico la gestione di un profilo Instagram in modo da riuscire ad automatizzare una serie di interazioni e portarne a termine un numero il quale può rivelarsi praticamente impossibile se a fare tutto ciò è un essere umano.
Il vantaggio creato da un simile modus operandi, come si può facilmente comprendere, è duplice: da un lato diventa possibile aumentare in maniera esponenziale il numero di like e followers sul proprio profilo, dall’altro l’utilizzatore del profilo si ritaglia la possibilità di potersi concentrare sui contenuti e sulla gestione dei nuovi contatti. Con risultati effettivamente sorprendenti.
Cosa è possibile fare per mezzo di un bot Instagram?
Cosa si può fare utilizzando un bot Instagram? Molte cose, in particolare automatizzare le azioni consentite dal suo API, un contesto in cui vanno a rientrare, principalmente:
- l’apposizione o la rimozione di un like;
- il seguire un profilo o smettere di farlo una volta che non se ne avverta più l’esigenza ai propri fini;
- rilasciare il proprio commento su una foto o eliminarne uno lasciato in precedenza;
- inviare messaggi privati ad utenti con cui si intende stabilire l’interazione;
- rispondere a eventi come i questionari, i sondaggi e le slide.
Va ricordato che queste sono in pratica le interazioni più importanti, quelle che possono costituire un vero e proprio valore aggiunto. Farne tante può in effetti rappresentare una strategia vincente per chi intende valorizzare il proprio profilo e, di conseguenza, il brand.
Una scelta adeguata: Viky
Per chi è alla ricerca di un bot Instagram in grado di regalare prestazioni di livello, la soluzione ideale può essere rappresentata da Viky, una proposta di Inochi S.r.l., società di stanza a Milano. Si tratta di un programma che presenta tutte le funzioni realmente importanti per far lievitare la propria popolarità sul social e la cui politica dei prezzi va a ricoprire esigenze molto diverse, sempre con ottimi esiti prestazionali.
Il bot si presenta con un’interfaccia estremamente pulita e lineare, tale da non indurre l’utente nel senso di straniamento che lo può cogliere di fronte a siti in cui le informazioni presenti sono troppe e poste in maniera non organica. Andiamo dunque ad osservarlo più da vicino per cercare di capire il suo effettivo livello e se faccia effettivamente al nostro caso.
Come funziona Viky
Il funzionamento del programma è praticamente lo stesso che caratterizza tutti i bot attualmente presenti sul mercato. Basta infatti iscriversi con la propria casella di posta elettronica e scegliere una password, per poi provvedere a collegare il programma con il proprio account di Instagram.
Un processo quindi molto semplice e il quale termina in un arco di tempo che dipende naturalmente dalla velocità del proprio collegamento Internet, ma tale da non durare mai più di qualche minuto.
Una volta che anche questo secondo passaggio sia stato eseguito, si può senz’altro iniziare il percorso vero e proprio il quale dovrebbe condurci infine ad avere un numero di followers con i quali interagire e promuovere in tal modo la crescita della nostra reputazione sul social.
Come configurare Viky
Dopo aver collegato programma e profilo, il passo successivo è quello che deve portarci a configurare al meglio Viky, con il preciso intento di consentirgli di lavorare a pieno regime e regalarci i tanto sospirati followers.
Anche il processo di configurazione si presenta in effetti molto semplice. In pratica dalla voce di menù target si deve scegliere tra quattro voci:
- profili, quelli che si intende seguire al fine di sfruttarne la grande popolarità o l’attinenza con il proprio campo di attività. Se ad esempio si opera in un settore il quale presenta affinità con il mondo dell’abbigliamento, si potranno seguire influencer del settore, brand e operatori della moda, i quali possono rivelarsi estremamente utili proprio in considerazione dei numeri che possono vantare in termini di seguito. Per farlo basta utilizzare la casella aggiungi profili, posta sulla sinistra, in cui si può utilizzare un termine di ricerca che abbia attinenza con i propri interessi;
- hashtag, anche in questo caso cercando di seguire quelli che sono affini ai propri interessi. Se il settore che interessa è la moda, è abbastanza inutile seguire quelli che invece si occupano di animali o cibo. Inoltre è consigliabile aggiungere hashtag i quali abbiano almeno 100mila followers e i quali includano anche le storie. Gli hashtag verranno utilizzati solo per le azioni di follow e like nel caso in cui il target non abbia abbastanza storie con le quali poter interagire. Se ad esempio interessano le calzature sportive, si può fare una ricerca con l’hashtag #sneakers;
- luoghi, i quali devono essere parametrati alle proprie effettive esigenze. Se non si ha un e-commerce, ma si intende proporre dei prodotti ad una clientela limitata a Roma e dintorni, conviene impostare proprio l’Urbe come luogo di riferimento nella casella di ricerca;
- visualizzazione delle storie. In pratica si dovrebbero aggiungere profili con interessi simili e i quali abbiano oltre un gran numero di follower. Il programma farà crescere il proprio profilo Instagram proprio andando a visualizzare le storie di altri follower, anche in questo caso cercando profili con la casella di ricerca.
Va anche aggiunto che quando si deve configurare il proprio bot, conviene anche seguire le regole che conformano solitamente questo genere di operazione. Ad esempio, si dovrebbe limitare il numero di profili da seguire inserendo nella lista solo quelli che vantano un pubblico non troppo ampio, ad esempio tra i mille e i duemila followers. Si tratta di profili reali e che, quasi sicuramente, trascorrono abbastanza tempo su Instagram traendone reale piacere a farlo e senza essere una attività professionale o, peggio ancora un influencer. Una platea tesa all’interazione e con la quale il rapporto potrebbe in effetti rivelarsi proficuo.
Come settare Viky
Dopo aver proceduto a precisare il target, il passo successivo è quello teso a settare il bot, ovvero ad indicargli una serie di parametri che deve rispettare nel corso del suo lavoro. L’intento di questo passaggio è quello di fare del bot uno strumento potente, ma al contempo farlo operare come se fosse un essere umano.
Un modus operandi che si spiega proprio alla luce delle politiche di contrasto che Instagram mette in opera per impedire ai programmi di automatizzazione di operare. Se ad esempio il bot opera tutto il giorno senza stancarsi mai, o se da zero porta i followers a numeri importanti nell’arco di poche ore, allora è abbastanza logico pensare possa trattarsi di un bot.
Instagram proprio per questo analizza il comportamento dei profili e provvede a sanzionare quelli sospetti. Il provvedimento può essere transitorio, ovvero un blocco di qualche ora, oppure definitivo, con un ban che in pratica va a chiudere il profilo incriminato.
La Dashboard
In questo quadro, si va ad inserire la dashboard, ovvero il pannello di controllo dal quale è possibile impostare i vari parametri da stabilire per dare vita al proprio piano di crescita in maniera armonica e tale da non ingenerare sospetti.
La dashboard si compone a sua volta di una serie di sezioni, le quali vanno costantemente monitorate per cercare di capirle se e come adeguarle durante il processo. Andiamo a vederle una per una.
Coda
Nella sezione Coda è possibile precisare come portare avanti follow e unfollow, ovvero i profili da seguire e quelli che si intende dismettere in quanto non più ritenuti aderenti ai propri scopi.
Si può anche decidere di non applicare l’unfollow ad utenti che si seguono personalmente e coi quali si intende proseguire la propria interazione, iscrivendoli in una whitelist.
Report
Questa è la sezione che certifica praticamente quello che è stato fatto dal bot sino al momento della consultazione. Le statistiche riguardano la crescita in termini di utenti con cui è stata stabilita una relazione, i commenti e i likes ricevuti, oltre che il coinvolgimento ottenuto.
Molto interessante a fini statistici è la sezione dedicata ai migliori engagers. Il rapporto Top Engagers, infatti, consente di capire chi sono i follower più coinvolti tra quelli già raggiunti, ed eventualmente inserirli nella whitelist, ovvero nella lista di coloro che devono continuare ad essere seguiti e interagire con loro, in modo da coinvolgerli sempre di più.
Impostazioni
Altra sezione molto importante è poi quella dedicata alle impostazioni, in quanto è proprio da qui che si possono dare indicazioni al bot per portare avanti la sua azione.
Le voci presenti sono Generali, Manager, Whitelist, Blacklist e Follower DM.
In questa sezione, voce dopo voce, troviamo i seguenti parametri da impostare:
- Velocità, in cui si imposta l’andatura con cui si intende interagire coi profili;
- Limite max di profili seguiti (minimo 500, massimo 2500), che in pratica indica di dare inizio all’unfollow dopo aver conseguito il numero di profili indicato;
- Clean feed, funzione la quale consente di ottenere un feed pulito e visualizzare i contenuti esclusivamente delle persone che hanno ricambiato il follow ad esse inviato. Da notare che i post dei profili privati non saranno nascosti fino a quando non inizieranno a seguire il proprio;
- Profili privati: si intende includerli o no? Considerato il gran numero di profili privati su Instagram, non includerli potrebbe equivalere alla perdita di una notevole opportunità;
- Foto profilo, funzione che ove attivata consente di Interagire solo con quei profili i quali abbiano provveduto ad aggiungere una foto sul profilo. In pratica si tratta di una opzione tesa ad aumentare la possibilità di interagire con profili più attivi;
- Sesso, che nel caso di attivazione indica al programma la volontà di interagire con un determinato genere oppure con tutti;
- Profili aziendali, altro filtro che tende a precisare la mira del bot. Se viene attivata, la funzione limita l’interazione esclusivamente con i profili aziendali. Va però sottolineato come in tal caso ne potrebbe risentire la velocità delle operazioni;
- Limiti dei post, il quale indica al bot di limitare il rapporto soltanto ai profili i quali abbiano un certo numero di post, anche in questo caso con l’evidente intento di escludere quelli che fanno attività limitata e che, di conseguenza, servono poco in un piano di crescita;
- Limite max di profili seguiti, che a sua volta lega il programma all’interazione soltanto con gli account i quali siano in grado di vantare un certo numero di profili seguiti;
- Limite max di follower, il quale svolge identica azione riguardando però in tal caso profili che non devono superare un certo numero di follower;
- Auto Follow tramite sito. In questo caso l’azione prescritta è una conseguenza del fatto che l’auto follow potrebbe essere bloccato sul proprio profilo. Attivando questa funzione si può provare a fare il follow tramite il sito ufficiale di Instagram;
- Velocità, simile a quella che abbiamo già visto, ma che in questo secondo caso riguarda l’unfollow;
- Fonte, che deve appunto stabilire quale debba essere il criterio per l’azione di unfollowing: in pratica si deve indicare se procedere su tutti i profili seguiti o solo su quelli scelti da Viky;
- Velocità, di nuovo, ma in questo caso dedicata a quella con cui devono essere apposti i like;
- Fonte, che appunto riguarda solo i like e che indica al bot se occorre interagire soltanto con determinati profili o meno. In questo caso la scelta è tra quattro opzioni (Tutti, Utenti seguiti da Viky, Profili in Whitelist e Profili che non sono in whitelist);
- Limiti dei like, che impone l’interazione solo con post i quali abbiano ottenuto un numero minimo di like, ovvero con quelli che stanno riscuotendo un certo interesse;
- Riposo, altra funzione indispensabile. Proprio imponendo una pausa corrispondente all’orario del sonno di un essere umano, si può aiutare il bot a eludere l’azione di contrasto messa in campo da Instagram con gli algoritmi tesi a rilevare anomalie. In questo caso, una volta indicata la necessità del riposo occorre stabilirne l’inizio e la durata, andando a determinare il fuso orario da cui partono le comunicazioni dell’utente. Non attivandolo il rischio di essere sanzionati dal social è molto elevata.
Attività
Altra sezione che è molto importante ai fini di una accorta gestione di Viky è Attività, che deve quindi essere monitorata con molta attenzione, proprio per cercare di impostare al meglio il proprio lavoro.
In questa sezione sono comprese le seguenti voci:
- Azioni, ove viene visualizzato ogni follow, unfollow e like che Viky ha compiuto tramite il proprio profilo. In tal modo è possibile sapere con che tipologia di utenti è stata stabilita una interazione sino al momento della consultazione, in modo da poter magari analizzare quanto fatto e capire se occorre precisare il piano di crescita;
- Followback, grazie alla quale è possibile sapere da dove arrivano i propri followers, permettendo in tal modo di monitorare ogni utente il quale inizia a seguire il proprio profilo;
- Messaggi DM, il quale va a visualizzare ogni DM che Viky ha inviato tramite il proprio profilo;
- Eventi, che rappresenta in pratica la timeline relativa ai vari stati del proprio account. Va infatti a visualizzare tutto quello che è accaduto nel corso delle varie fasi del sistema.
Pagamenti
In questa sezione vengono praticamente ricordate tutte le informazioni inerenti al proprio account. Non solo quindi i vari piani di pagamento, con l’elenco di quello che ci si può assicurare scegliendone uno considerato adatto alle proprie esigenze, ma anche quanto è possibile risparmiare se ad esempio si decide di pagare per un anno intero. In questa sezione è anche possibile impostare il pagamento, dando il numero della propria carta.
Da notare, però, che una volta adottato un piano, si deve disdire ove si intenda chiudere la propria esperienza con Viky. Nel caso contrario il pacchetto scelto dovrà essere pagato in automatico.
Quanto costa Viky?
Proprio il tema dei costi collegati a Viky è quindi il prossimo punto che andiamo ad esaminare, proprio per cercare di precisare meglio il discorso portato avanti sino a questo momento e cercare di capirne la convenienza o meno.
Per quanto riguarda i piani di pagamento, sono ben cinque:
- Fast, a 14,95 dollari al mese in cui rientrano follow, unfollow, like, whitelist e blacklist, report;
- Turbo, a 24,95 al mese con le funzioni del piano base cui si va ad aggiungere una maggiore velocità (50%) e la funzione Clean Feed;
- Extreme, a 34,95 al mese, prezzo che va a comprendere le funzioni del piano turbo e un raddoppio della velocità di elaborazione;
- Pro, a 44,95 al mese, con le funzioni del piano Extreme, cui vanno ad aggiungersi Invio Auto DM e Report dei migliori Engagers;
- Managed, a 89,95 al mese, in cui rientrano le funzioni di Piano Pro e la possibilità di godere del supporto di un vero e proprioteam dedicato alla crescita del profilo .
Conviene scegliere Viky?
Da un minimo di 14,95 ad un massimo di 89,95: come si può notare, quindi, esiste una notevole divaricazione in termini di costi tra il pacchetto base e la versione premium. Possiamo quindi affermare che Viky adotta una politica dei prezzi abbastanza saggia, in grado di andare incontro a tutti, ma puntando anche a fornire servizi di un certo livello a quegli utenti i quali vogliano crescere in maniera esponenziale su Instagram, a costo di sobbarcarsi una spesa non lieve.
Proprio per questo motivo possiamo affermare che è possibile per molti utenti ravvisare profili di assoluta convenienza in questo software, anche in considerazione del fatto che già la versione di base riesce a rivelarsi discretamente performante.
I pro e contro di Viky
Come tutti i bot, Viky può presentare una serie di prerogative interessanti e, come è del resto logico, qualche neo.
Tra i pro, possiamo considerare senz’altro:
- una politica dei prezzi che consente anche a chi non intenda spendere molto di usufruire di un buon piano di crescita per aumentare i propri followers;
- la notevole semplicità di utilizzo, che rende facile il compito anche a chi non si trovi del tutto a suo agio con applicazioni di questo genere;
- la presenza di strumenti i quali possono facilmente schivare le politiche di contrasto messe in atto da Instagram e impedire quindi fastidiosi blocchi o, addirittura il ban da parte di Instagram.
Tra i difetti non ne abbiamo riscontrato qualcuno di particolare, se non forse l’eccessiva standardizzazione dei pacchetti proposti, senza che in effetti vengano a crearsi le motivazioni per spendere in più al fine di avere servizi di un livello superiore.
Quali sono i concorrenti di Viky?
Il settore dei bot Instagram è da sempre in grande fermento. Un fervore di iniziative il quale è dovuto proprio al fatto che non è raro il caso in cui un programma sia colpito in maniera molto dura dal continuo aggiornamento degli algoritmi messi in campo dal social per impedire ai bot di operare.
In questo quadro, ci si deve quindi porre una domanda ben precisa: quali sono i concorrenti di Viky?
Una prima risposta alla domanda che ci stiamo ponendo arriva da Ninchi. Si tratta di una proposta molto popolare nel nostro Paese, proprio per effetto di una caratteristica molto preziosa, l’essere proposto proprio nella nostra lingua, evitando in tal modo possibili fraintendimenti da parte degli utenti che non si trovano particolarmente a proprio agio di fronte a lingue straniere.
Tra le peculiarità messe in evidenza c’è anche una notevole propensione al continuo miglioramento dei servizi proposti, con l’evidente intento di dare vita ad un servizio in grado di regalare performance importanti ai suoi iscritti. Mentre tra i difetti, occorre senz’altro ricordare una maggiore difficoltà di utilizzo, rispetto alla semplicità che invece caratterizza Viky.
Altra proposta che non può mancare, ove si parli di alternative all’oggetto di questa disamina, è quella rappresentata da Jarvee. Se il piano tariffario proposto è leggermente più caro rispetto a Viky, va però sottolineata la presenza di un gran numero di funzionalità in grado, ove sfruttate in maniera adeguata, di aiutare il fruitore ad allargare in maniera molto decisa la sua platea su Instagram.
Tra i difetti, almeno per chi non ama le complicazioni di carattere tecnico, la necessità di scaricare il programma e di tenere acceso più a lungo possibile il proprio personal computer, se si vuole avere la garanzia di riuscire ad ottenere risultati adeguati alle proprie aspettative. Un contrattempo di non poco conto, il quale può andare ad impattare in maniera notevole sul computer, affrettandone l’obsolescenza.
Altro bot che si sta facendo apprezzare in questo periodo è SocialCaptain. Il suo maggiore punto di forza è rappresentato da una accorta gestione dell’intelligenza artificiale, cui è affidata in pratica il compito di elevare il livello prestazionale del bot e renderlo performante soprattutto per le aziende, sempre più numerose su Instagram e che necessitano di strumenti in grado di ottimizzarne l’azione di fidelizzazione. Grazie ad essa, in effetti, SocialCaptain riesce non solo a dare vita ad una strategia accorta, ma anche a sottrarsi all’individuazione del social.
In questo contesto non può poi mancare Instazood, considerato da molti alla stregua di un vero e proprio standard di settore. Il programma è infatti caratterizzato dalla presenza di un gran numero di funzionalità, mettendo però insieme al livello più alto complessità e facilità di utilizzo. Il tutto a prezzo estremamente popolari, i quali hanno letteralmente calamitato un gran numero di utenti, aumentando in maniera conseguente la sua reputazione.
L’ultimo nome da ricorda, in questo contesto, è rappresentato da FollowPlanner, un notevole mix tra funzionalità di livello, semplicità di utilizzo e convenienza delle tariffe praticate. Basta in effetti dare una rapida occhiata sul web per notare come siano in molti a parlarne bene, contribuendo ad una crescita la quale sta acquistando una sempre maggiore velocità tra i tanti utenti di Istagram alla ricerca di strumenti in grado di aumentare la propria visibilità sul social.
Occorre fare attenzione alle limitazioni di Instagram
Perché da più parti si cerca di mettere in guardia coloro che utilizzano i bot Instagram? Il motivo fondamentale è da ricercare proprio nel fatto che l’automatizzazione è considerata un vero e proprio attacco a quel concetto di interazione che è alla base dei social media.
Interazione che, naturalmente, deve essere portata avanti tra persone in carne e ossa. Utilizzare un programma teso ad automatizzare le azioni viene quindi stigmatizzato alla stregua di una manovra fraudolenta, andando a carpire con tutta evidenza la buona fede degli utenti reali.
Proprio questo è il motivo che ha spinto Instagram (ma non solo) a mettere in campo una vera e propria strategia tesa a contrastare i bot, nella quale è compreso anche un sistema sanzionatorio formato da blocchi periodici, ove l’infrazione sia lieve, e da veri e propri ban, ovvero l’espulsione definitiva che tocca in sorte a chi persiste in questo genere di pratiche.
Per scansare il pericolo di queste sanzioni, occorre quindi ricordare i limiti che sono stati decisi da Instagram, che sono i seguenti:
- per quanto riguarda i follow e i like, il massimo può oscillare tra gli 800 e i 1200 nell’arco di un giorno;
- nel caso dei commenti, il range si posiziona tra i 300 e i 600 nel corso di una giornata;
- per gli unfollow tra i 1000 e i 1200 nell’arco delle 24 ore.
Come è possibile limitare il rischio di sanzioni
Abbiamo quindi visto come Istagram non veda di buon occhio l’utilizzo di programmi di automazione da parte dei propri utenti e, anzi, tenda a contrastarli affinando in continuazione gli strumenti delegati all’uopo. Una strategia che ha avuto il suo risultato più eclatante nella fine di Instagress, bot usato da un gran numero di utenti, caduto nella guerra con l’algoritmo di Instagram.
Di fronte a questa strategia, occorre perciò prendere atto dei pericoli insiti nell’uso dei bot e, ove si intenda approfittare comunque delle opportunità da essi offerte, cercare di approntare una vera e propria rete di salvataggio in modo da non cadere in una delle sempre più frequenti retate del social.
Quasi sono gli accorgimenti da utilizzare per evitare rischi? Tra di essi ricordiamo:
- occorre monitorare in continuazione le impostazioni, garantendosi che tutti i settaggi previsti rientrino nei limiti indicati da Instagram. Può infatti accadere che un parametro sia stato impostato erroneamente, aprendo la strada ad una sanzione imprevista:
- è assolutamente necessario tenere nel debito conto il principio di gradualità. Quando il proprio profilo è appena stato attivato, è praticamente impossibile che da un giorno all’altro cresca attirando un gran numero di followers, a meno che non si usufruisca di grande notorietà nel mondo reale (ad esempio vantando un nome di rilievo in un determinato campo). Se dopo un paio di giorni il proprio account già vanta migliaia di followers, è molto difficile poter pensare che si tratti del risultato di azioni manuali ed è molto probabile che si entri in fase di indagine da parte del social;
- è molto importante leggere con una certa attenzione i commenti e i DM automatici, prima di utilizzarli. In particolare sarebbe il caso di cercare di formularne di generici, adatti a tutte le occasioni, in grado di evitare però la banalità e, soprattutto, di sembrare il parto di una mente umana e non di un bot;
- è altrettanto importante provvedere ad un attento monitoraggio delle statistiche, operazione che dovrebbe essere portata avanti giorno dopo giorno con il preciso intento di capire cosa stia effettivamente accadendo. Nel caso poi i risultati non siano quelli sperati in via preliminare, si dovrebbe senz’altro intervenire in modo da provare a mutare una inerzia non soddisfacente.
Conviene utilizzare i bot Instagram?
Conviene utilizzare i bot Instagram? Si tratta di una questione effettivamente molto dibattuta, proprio alla luce del fatto che si tratta comunque di una pratica rischiosa. Chi lo fa, infatti, rischia di essere sottoposto a sanzioni che possono essere, transitorie o meno, abbastanza imbarazzanti da un punto di vista della reputazione.
Come abbiamo già ricordato, infatti, i social media si fondano sul principio della condivisione di contenuti da parte di utenti in carne e ossa che, veicolandoli, si prestano ad una interazione, ovvero ad una azione tra pari. Se dall’altra parte non c’è un essere umano, bensì un programma predisposto per agire allo stesso modo, è facile capire il senso di tradimento che può nascerne.
Sull’altro piatto della bilancia occorre invece mettere la constatazione che per arrivare a collezionare numeri cospicui di followers servirebbe un grande dispendio di tempo, che troppo spesso manca. Quindi usare i bot conviene sicuramente, a patto di farlo con un certo discernimento.
Proprio per questo motivo da molte parti si consiglia di provare a mettere in campo una strategia mista, nella quale riescano a convivere azioni portate avanti dall’utente reale e altre affidate al bot. Un piano il quale può in effetti riuscire a mixare al meglio la capacità di lavorare su grandi volumi del programma di automazione con la genuinità dell’interazione portata avanti dall’essere umano.
Le opinioni su Viky
Quali sono le opinioni su Viky? Se si prova a fare un rapido giro di orizzonte sul web, si può notare come molti lo citino tra i migliori programmi in circolazione. Una nomea la quale è dovuta in particolare all’elevato rapporto tra prezzo e prestazioni del prodotto.
Tra gli altri punti i quali sembrano maggiormente convincere gli osservatori c’è poi la notevole semplicità di utilizzo, da contrapporre alle difficoltà che sembrano invece caratterizzare molti bot dei quali gli utenti sono soliti denunciare le eccessive complicazioni.
Altro punto a favore di Viky, almeno nel nostro Paese, è proprio il fatto di utilizzare l’italiano nel supporto, senza costringere gli utenti del Belpaese a perdere tempo prezioso nell’intento di cercare di tradurre le descrizioni accluse alle varie funzionalità.
L’unico limite indicato è invece quello degli auto commenti. Una mancanza la quale, però, non sembra in grado di attenuare più di tanto l’ottima reputazione di cui gode il bot e che ne sta spingendo sempre di più le fortune sul mercato.
Conclusioni
Instagram è uno strumento molto importante nella crescita di un’azienda. Il social fa leva sui contenuti visuali e può trasformarsi in una parte integrante nell’ambito di una strategia tesa ad incrementare la popolarità del proprio brand, senza dover spendere eccessivamente.
Per crescere in maniera esponenziale, però, occorre rivolgersi agli strumenti in grado di dare vita ad un numero rilevante di interazioni coi profili presenti su Instagram, in particolare individuando i più adatti ai propri scopi. Tali strumenti sono i bot, ovvero quei programmi i quali sono strutturati in maniera da dare vita in automatico ad un gran numero di like, follow, commenti e altre interazioni in grado di aumentare in poco tempo il proprio seguito.
Occorre però scegliere bene il bot cui affidarsi. Sul mercato ne sono presenti molti, con costi molto diversi e capacità prestazionali che possono variare molto. Inoltre occorre riuscire ad individuare i software che sono in grado di eludere le strategie di contrasto messe in campo da Instagram, che non vede di buon occhio questa pratica.
Tra quelli che si sono fatti largo negli ultimi anni, c’è anche Viky, un bot in grado di mixare al meglio prestazioni di rilievo e popolarità delle tariffe applicate ai suoi prodotti. Una miscela che ha attirato un gran numero di utenti desiderosi di implementare la propria popolarità e i quali sembrano aver trovato un riscontro positivo rispetto alle aspettative di partenza.
viky è una frode, non pubblicizzatelo