Franchising Casalinghi: Investimenti, Guadagni e Migliori Aziende

Il settore degli oggetti per la casa ti affascina? Vorresti aprire una tua attività ma non sapresti da dove iniziare? Il tuo sogno è di diventare imprenditore ma sei ancora alle prime armi? Vorresti saperne di più su come costruire un business di successo ma non hai idea di come fare? Il franchising casalinghi è una delle possibilità che potresti intraprendere. 

franchising casalinghi

Accade con sempre maggiore frequenza che le persone decidano di mollare una carriera lavorativa poco appagante e un lavoro alquanto frustrante per dedicarsi all’apertura di un’attività in proprio. Ma come fare se si tratta di una prima esperienza con il mondo dell’imprenditoria? 

La soluzione più semplice, in questo caso, è quella di affidarsi ad un marchio con un contratto di franchising con cui intraprendere un percorso di crescita insieme. La scelta del brand a cui affidarsi, pertanto, deve essere fatta in modo oculato, seguendo quelli che sono i trend del mercato e studiando scrupolosamente le aziende come casi singoli. 

Ma come si fa la scelta giusta? E come si decide quale sia la location più adatta? Che tipologia di contratto fa al caso nostro? Meglio un franchising casalinghi tradizionale o uno in conto vendita? Scopriamo insieme tutte le opportunità da questo settore.

Indice dei Contenuti

Perché aprire un franchising di casalinghi

Il franchising casalinghi fa parte di quella categoria di attività maggiormente redditizie. Dopo quello relativo al mondo della gdo, il settore che si occupa della casa è tra quelli che portano ad un maggiore volume di affari. Negli ultimi anni, in cui l’apparenza gioca un ruolo fondamentale per far sentire le persone all’altezza delle foto che si trovano nelle copertine patinate delle riviste, l’arredamento della casa diventa uno degli hobby preferiti degli italiani. 

A questo si associa anche la voglia di acquistare dei prodotti dedicati alla pulizia per rendere maggiormente confortevole e profumata la propria abitazione. E, perché no, anche quella di acquistare elettrodomestici all’ultima moda. O stoviglie da sfoggiare durante i pranzi in famiglia. O, ancora, pentolame di vario genere per sentirsi un po come uno dei concorrenti di Masterchef.

Il franchising casalinghi si colloca quindi in un contesto economico di costante sviluppo e che consente di ottenere dei buoni guadagni nel giro di pochissimo tempo dall’apertura. Non solo. Grazie ad una costante attenzione alle strategie di pubblicità e ad un business plan efficiente, questa attività porterà ad una continua crescita degli incassi anche nel lungo periodo.

Vantaggi del franchising casalinghi

Aprire un negozio di franchising casalinghi porta ad un discreto numero di vantaggi. Vuoi scoprire se è un’attività che fa al caso tuo? Scopri di seguito la lista di tutti i pro che ti faranno valutare positivamente l’idea di avviare un’azienda di questo tipo:

  • sicurezza dell’investimento: l’importo da utilizzare per l’apertura del negozio è contenuto e controllato. In questo modo sarai sollevato da gran parte del rischio d’impresa;
  • amore per il marchio: nella città in cui deciderai di aprire la tua attività ci sono sicuramente molte persone che già conoscono il brand e che, pertanto, saranno più propensi ad acquistare presso il tuo punto vendita;
  • fidelizzazione del cliente: uno degli aspetti fondamentali per assicurarsi dei buoni guadagni nel medio e lungo periodo è conquistare la fiducia della propria clientela. Ma se essa conosce già il marchio, il gioco è fatto e potrai dedicare le tue energie ad altro;
  • pubblicità: nella maggior parte dei casi è la casa madre dell’azienda che si occupa delle campagne promozionali nel web, in radio o in tv. Tu dovrai solo raccoglierne di frutti;
  • esclusività di zona: la concorrenza diretta di altri franchisee nell’arco di qualche chilometro dalla tua attività non è un tuo problema. Sono diverse le aziende che, infatti, garantiscono che non vengano aperti altri negozi dello stesso brand entro un certo raggio di distanza;
  • gestione semplificata e assistenza: entrare a far parte di un’azienda attraverso il franchising significa accedere all’interno di un sistema imprenditoriale funzionante e ben equilibrato, in grado di fornirti costanti aggiornamenti da parte della casa madre ma anche un sistema gestionale facile da utilizzare e comprendere e che sia alla portata di tutti;
  • costi su arredi contenuti: aprire un negozio significa anche occuparsi dell’allestimento dei locali. E questa è una spesa che, normalmente, potrebbe gravare in modo sostanzioso nelle vostre tasche. Il franchisor, invece, ha la possibilità di offrire mobili e scaffali ad un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello di mercato. O, addirittura, a fornirli ai franchisee a costo zero;
  • rischio contenuto: dal momento che l’attività in questione è già stata ampiamente testata da altri imprenditori, è inevitabile conoscere già a priori quali siano i punti di forza e di debolezza del brand. Di conseguenza, i rischi da evitare sono già noti e non saranno in grado di crearti pericolose problematiche; 
  • più possibilità di finanziamento: nel caso in cui non abbiate la disponibilità economica per sostenere tutte le spese per l’avvio dell’attività con la sola liquidità, dovete ricorrere ad un finanziamento. E ottenere una sovvenzione da istituti bancari e finanziarie sarà più semplice.

Gli svantaggi del franchising

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato di tutti i vantaggi che si possono trarre dall’apertura di un franchising casalinghi. Eppure, avviare un’attività di questo tipo significa anche scontrarsi con degli aspetti che, in alcuni casi, possono rivelarsi essere piuttosto fastidiosi. Ma vediamo di seguito quali sono:

  • poca autonomia: firmare un contratto di franchising significa anche accettare alcune regole che vengono imposte dal marchio. Non riuscirete a gestire l’attività in completa autonomia e, pertanto, la maggior parte delle decisione dovranno essere prese insieme al franchisor. Se non addirittura demandate completamente e in toto a lui;
  • poca flessibilità verso il mercato: avere un’attività commerciale significa il più delle volte modificare le proprie decisioni in corso d’opera, regolandosi sulla base dei cambiamenti dettati dall’introduzione di nuovi trend. Prima che tu possa cambiare la tua strategia, però, sarà necessario ottenere l’approvazione gestionale da parte della casa madre. E questo vuol dire che non necessariamente le tue idee potranno essere approvate e, se dovessero piacere, non necessariamente potrete ottenere il via libera per metterle in pratica nell’arco di qualche ora;
  • sistema standardizzato: firmando il contratto di franchising si accede ad un sistema imprenditoriale altamento standardizzato. Questo aspetto da un lato ti semplificherà le cose, ma dall’altro ti limiterà molto nel momento in cui avrai voglia dii sperimentare nuove idee o prendere iniziative di tua iniziativa (come, ad esempio, campagne promozionali e sconti);
  • difficoltà a vendere il proprio business: nel caso in cui, per una serie di motivi personali o economici, vorrai vendere il tuo negozio a qualcun’altro, il passaggio di proprietà non sarà molto semplice. Il nuovo franchisee, infatti, dovrà prima essere vagliato e approvato dalla casa madre prima di prendere in mano la tua attività.

L’investimento richiesto

Una volta deciso il tipo di brand a cui vuoi affiliarti, è indispensabile iniziare a valutare attentamente quello che è l’investimento iniziale richiesto. L’importo non è fisso ma può variare di molto in base al marchio a cui avrai deciso di unirti e alla tipologia di contratto che avrai firmato con lui.

Ma cosa determina l’investimento iniziale di un franchising casalinghi? Una moltitudine di aspetti e di fattori diversi, da valutare di volta in volta direttamente con l’azienda di riferimento che creerà un preventivo su misura per te in base alla situazione che ti si pone di fronte.

Tra gli elementi che costituiscono l’importo da utilizzare all’inizio dell’attività c’è la tipologia degli articoli che verranno venduti negli scaffali. Ma anche la varietà di prodotti presenti all’interno della collezione. E ancora la grandezza del negozio, la posizione dei locali e tutti i lavori di ristrutturazione che devono essere effettuati per la messa a norma degli spazi.

Cerchiamo di fare un esempio molto semplice, giusto per darti un’idea della spesa che dovrai sostenere. Se vuoi aprire in autonomia un piccolo negozio che si occupa di oggettistica stimato in circa 50 mq, stiamo parlando di una cifra di circa 30.000 euro. Se, invece, le dimensioni dei locali dovessero essere più grandi, ossia di 80 o 100 mq, potrebbe essere necessaria una cifra più importante, attorno ai 50.000 euro. Nel caso in cui si dovesse valutare l’idea di aprire un negozio dalla metratura superiore ai 100 mq, dovrai mettere in preventivo un esborso di almeno 80.000 euro.

I budget che vi abbiamo appena citato, tuttavia, diminuiscono drasticamente nel momento in cui, invece di avviare l’attività in proprio, ci si dovesse affidare ad un franchising. In quest’ultimo caso, infatti, l’investimento iniziale richiesto va dai 20.000 ai 30.000 euro. Una differenza notevole, come potrai ben notare.

Come si può notare da questo esempio che abbiamo appena riportato, uno dei vantaggi del franchising è quello di poter limitare la cifra relativa alla quota di avvio iniziale. 

Non solo. E’ possibile avere delle agevolazioni sia per quelle che sono le spese di progettazione e di arredamento dei locali. Ma anche quelle che riguardano la fornitura di software. Il franchisor, infatti, per facilitare l’avvio di nuovi negozi, propongono soluzioni di comodato d’uso gratuito oppure sistemi di pagamento più vantaggiosi. Alcune aziende, inoltre, inseriscono all’interno dei contratti di affiliazione anche delle clausole che prevedono l’invio di merce in conto vendita oppure il ritiro delle giacenze di magazzino del tutto gratuito. 

Cosa fare se non si hanno i soldi per l’investimento 

Come abbiamo potuto vedere nel paragrafo, l’investimento iniziale di un franchising casalinghi è davvero molto limitato e contenuto rispetto a delle realtà completamente diverse che operano in altri settori. Di conseguenza, è normale che sia più facile riuscire a recuperare la liquidità necessaria per provvedere alle spese per l’avvio dell’attività.



E se quei soldi non dovessimo averli tra i nostri risparmi? La soluzione in questo caso è quella di contattare un istituto bancario oppure una finanziaria e richiedere un prestito. Considerando la necessità di un budget così contenuto, non dovresti avere particolari problemi ad ottenere i soldi che ti servono.

Non solo. Trattandosi poi di un finanziamento per l’avvio di un’attività in franchising, è più probabile che l’ente a cui ti sei affidato dia esito positivo alla tua richiesta. Soprattutto considerando il fatto che non si tratta di qualcosa di tua iniziativa ma di un progetto che vede un noto marchio alle tue spalle a darti il giusto supporto.

Prima di procedere con la richiesta di denaro, tuttavia, ti raccomandiamo di considerare non solo l’importo relativo all’investimento iniziale, ma anche ad una cifra da utilizzare come cuscinetto per affrontare qualsiasi tipo di evenienza possa presentarsi dal momento della firma del contratto di franchising all’inaugurazione ufficiale del negozio.

Fee di ingresso e royalties: cosa sono e condizioni

Il contratto di franchising porta con sé gioie e dolori, come abbiamo già potuto constatare nel corso dei paragrafi precedenti. Ed è proprio per questo motivo che ti consigliamo di leggere accuratamente ogni minima parte di quel documento. All’interno di esso, infatti, troverete con tutta probabilità due aspetti molto importanti che stanno alla base di questi accordi economici: le fee d’ingresso e le royalties.

Questi due fattori sono davvero molto importanti e necessitano una doverosa attenzione. Non dare la giusta importanza a questi due aspetti, potrebbe rivelarsi essere una decisione piuttosto gravosa per le nostre finanze. Soprattutto se ci riferiamo ad un medio o lungo periodo. Tanto più se stiamo cercando di conteggiare i nostri guadagni futuri. Ma cerchiamo di capirci di più.

Quando parliamo di fee d’ingresso ci riferiamo alla cifra che viene richiesta dal brand al fine di far parte alla sua rete di negozi già avviata. Grazie a questa spesa avrai la possibilità di avere accesso immediato al know how aziendale e alle agevolazioni che vengono proposte dal marchio. E’ da versarsi una tantum. E, più precisamente, solo all’inizio, non appena firmato il contratto.

Le royalties, invece, sono delle somme che vanno corrisposte al franchisor con cadenza periodica. Di solito si tratta di una volta al mese, ma il pagamento può avvenire anche con frequenza bimestrale, trimestrale o quadrimestrale, in base alle clausole riportate nel contratto. Grazie a questo corrispettivo, potrai assicurarti una costante assistenza da parte del brand e continui aggiornamenti in fatto di formazione, pubblicità, promozioni e servizi.

Le spese da sostenere prima dell’apertura 

Nei corso dei paragrafi precedenti ci siamo concentrati principalmente sui costi relativi all’apertura dell’attività di franchising casalinghi che dobbiamo corrispondere per dovere di contratto. Quelli che andremo a vedere di seguito, invece, sono gli oneri in termini economici che dobbiamo sostenere extra. Si tratta per lo più di spese a cui dovrai provvedere individualmente. 

Tuttavia, ti consigliamo di verificare le varie clausole previste dal franchisor. In alcuni casi, infatti, è l’azienda madre che si occupa di queste pratiche e ti consegna il negozio “chiavi in mano”. Ma scopriamole di seguito caso per caso:

  • commercialista: aprire un’attività di tipo commerciale come questa richiede l’apertura di una partita iva. Ti consigliamo di affidarti ad un professionista che saprà consigliarti la soluzione migliore nel tuo caso (società di persone o di capitali?). Ma che, soprattutto, si occuperà di tenere la contabilità e di calcolare tasse e imposte future;
  • ristrutturazione dei locali: deve essere valutata caso per caso. Le spese variano di molto in base alle condizioni in cui versa l’immobile che avete scelto. Valuta con il franchisor se occupartene in modo autonomo o affidare a lui tutti questi lavori di abbellimento e messa a norma di negozio e magazzino;
  • arredamento: in gran parte dei casi viene fornito direttamente dal proprietario del marchio che può proporteli dietro corrispettivo da versare in modo dilazionato nel tempo. In alcuni casi, però, la casa madre fornisce gli arredi ai propri franchisee in modo del tutto gratuito;
  • apertura utenze: si tratta di una spesa a cui nessuno può sfuggire. L’importo può variare molto in base all’operatore scelto. Prima di procedere con l’apertura di contratti di acqua, luce e gas, tuttavia, ti consigliamo di consultare il brand per capire se, eventualmente, dovesse avere qualche agevolazione nei confronti di un fornitore rispetto ad un altro.

Quanto guadagna un franchising casalinghi?

Dopo aver parlato di costi ed investimenti, è doveroso da parte nostra soffermarci su un aspetto a dir poco determinante nel momento della scelta di avviare o meno un’attività di franchising casalinghi. In seguito a tutte queste spese, infatti, dobbiamo cercare di capire se il gioco ne vale la candela oppure no.

Quanto possiamo guadagnare? A dire il vero non esiste una risposta che possa andare bene per tutti i brand e per tutte le persone. Ogni caso, infatti, deve essere valutato singolarmente. Prima dell’apertura del negozio di cose per la casa, infatti, la casa madre potrà fornirti un range di introiti stimati sulla base delle dimensioni dei locali, della location e della presenza o meno dei competitor nelle vicinanze. Ma si tratta comunque di una previsione. Difficilmente troverai qualcuno che ti dia la certezza di determinate cifre finché il negozio non si sarà avviato.

E, sebbene le variabili siano molteplici, ti possiamo rassicurare sul fatto che ogni franchisor ha l’interesse che la tua attività vada bene. Di conseguenza, cercherà di collaborare attivamente con te per creare una situazione in cui i profitti possano risultare in costante crescita. 

Un esercizio come questo, normalmente, permette di rientrare con le spese dell’investimento iniziale nell’arco di pochissimo tempo. Nei casi più fortunati si parla di un anno di tempo, mentre in altri che richiedono maggiore tempo, è possibile che i costi iniziali si riescano a ripagare in massimo tre anni.

Franchising casalinghi: le tipologie di contratto

Il franchising casalinghi è una particolare tipologia di contratto che il richiedente (franchisee) detiene con il proprietario del marchio (franchisor) affinché il primo possa avviare un’attività utilizzando i prodotti, il know how e il sistema della casa madre.

Prima della stipula del documento, ti consigliamo di fissare un appuntamento con i responsabili dell’azienda, affinché ti possano elencare le opportunità che essa offre a tutti coloro che vogliono affiliarsi con essa. Perchè non tutti i contratti sono uguali. Ecco di seguito le variabili con cui è possibile avviare l’attività:

  • corner;
  • franchising partecipativo;
  • punto vendita.

Ma scopriamo ora di seguito in cosa consiste ognuna di esse. In questo modo, ti sentirai più preparato al momento di incontro con il franchisor e potrai eventualmente presentargli la tua preferenza nei confronti di una variante o di un’altra.

Corner

Questa particolare forma di collaborazione lavorativa viene definita anche “Franchising parziale” e prevede la vendita di articoli o il trattamento di servizi dell’azienda madre all’interno degli spazi di un negozio che è già avviato.

Stiamo parlando, quindi, di uno spazio espositivo dalle dimensioni limitate che, per ovvi motivi, non potrà contenere l’intera collezione. La merce che verrà presentata negli scaffali, tuttavia, si dovrà distinguere in modo categorico da quella presente negli spazi restanti. Nel caso in cui non stessimo parlando di articoli, bensì di servizi, anche questi ultimi dovranno essere in grado di distinguersi molto bene rispetto a quelli proposti autonomamente dall’affiliato. 

In questo caso il vantaggio è dato sicuramente dallo spazio, infatti, avrai la possibilità di sfruttare il nome di un brand senza per questo dovergli dedicare l’intero spazio del locale che hai a disposizione. Non solo. Potrai dare visibilità alla tua attività dal momento che ospiti un prodotto famoso.

La formula del corner, tuttavia, non viene messa a disposizione da tutti i brand ma solo da alcuni e a particolari condizioni. Questo significa che non tutte le aziende sono disposte a dedicare un piccolo spazio, a meno che il tuo locale non abbia già una certa notorietà o non disponga di una metratura alquanto elevata. Alcuni esempi di questo contratto li troviamo, ad esempio, presso esercizi come La Rinascente e Coin.

Franchising partecipativo

Il franchising partecipativo è una particolare forma di contratto che prevede un rapporto di collaborazione molto stretto tra chi vuole affiliarsi (franchisee) e il brand di riferimento (il franchisor). Grazie a questo sistema il vantaggio che si potrà ottenere sarà per lo più economico. Ma cerchiamo di capire di seguito come funziona nel dettaglio. In questo caso, l’azienda che detiene il marchio identifica un soggetto che dimostra avere delle grandi potenzialità ma che non ha la possibilità (per diversi motivi) di avere a disposizione un certo tipo di liquidità. 

L’iter funziona in pratica così: il franchisor e l’affiliante costituiscono insieme una società in cui la maggior parte delle quote sono di proprietà del brand mentre una minima parte sono di proprietà dell’affiliato. E sarà proprio questa società che avrà la responsabilità di gestire il punto vendita. Il soggetto affiliato, poi, attraverso delle specifiche clausole riportate nel contratto, avrà la possibilità con il tempo di aumentare la propria percentuale di quote partecipative fino ad acquisire il 100% del capitale

Le tempistiche che vengono consentite all’affiliato per ottenere la completa acquisizione della società viene programmata dai 5 ai 10 anni. Le quote di proprietà dell’azienda madre potranno essere acquisite dal soggetto attraverso l’impiego dei guadagni che nel corso degli anni di attività sarà in grado di ottenere. 

Attraverso il franchising partecipativo, quindi, possiamo dire che il vantaggio è presente da entrambe le parti. L’affiliato che riceve un aiuto per il proprio esercizio commerciale pur non avendo capitali a disposizione e il franchisor che riesce ad inserirsi in un contesto dove non era ancora presente.

Punto vendita franchising 

Quando parliamo di punto vendita franchising ci riferiamo alla più classica forma di franchising. Grazie a questo contratto il locale viene messo a completa disposizione del brand che si occuperà di allestire gli spazi secondo il proprio gusto e la propria filosofia aziendale. Negli scaffali saranno presenti solamente i suoi articoli e i servizi offerti ai clienti sono precedentemente pattuiti tra il franchisee e il detentore del marchio.

Attraverso questa formula, l’affiliato ha la responsabilità di trovare la cifra corrispondente all’investimento iniziale e si dovrà occupare di sottostare alle regole imposte dalla casa madre iniziale. Come abbiamo anticipato in precedenza, tuttavia, è nell’interesse del brand fare in modo che il punto vendita funzioni e, pertanto, cercherà di collaborare in modo stretto e diretto con l’affiliato per trovare il sistema più opportuno per promuovere la collezione. 

Da non dimenticare, tuttavia, che questa soluzione prevede un monitoraggio di eventuali perdite o profitti direttamente dalla sede centrale dell’azienda. Nel caso in cui quest’ultima dovesse vedere che la collaborazione non fosse più così conveniente come preventivato in precedenza, potrebbe anche chiedere all’affiliato di chiudere il locale. O, in alternativa, di spostarlo in un’altra location posizionata comunque nelle zone limitrofe.

Franchising casalinghi: quale scegliere?

Cerchiamo ora di scendere nello specifico spiegando cosa intendiamo per franchising casalinghi. All’interno di questa categoria, infatti, sono presenti diverse tipologie di negozi in grado di vendere tante diverse varianti di prodotti. Ma vediamo di seguito quali sono le tipologie tra cui è possibile scegliere.

Franchising prodotti casalinghi 

Il franchising di prodotti casalinghi riguarda l’avvio di un’attività commerciale che spazia nel mondo della casa a 360 gradi. All’interno dei locali gli spazi sono generalmente divisi in zone espositive dove è possibile scoprire oggetti che fanno parte della stessa categoria.



Ma di cosa si tratta nella fattispecie? A livello di articoli in vendita si possono trovare dalle pentole alle stoviglie, dai piccoli elettrodomestici (come tostapane, piastre per capelli) ai grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici e asciugatrici). Ma anche libri di cucina e tessuti per la casa. E mobili con cui arredare il proprio arredamento, siano essi di piccole dimensioni (come scarpiere, portaombrelli o tavolini) o grandi come una stanza (cucine, camere da letto e soggiorni).

All’interno di questo contesto è possibile proporre servizi aggiuntivi come servizio di trasporto e montaggio. Ma anche l’opportunità di creare una vera e propria lista nozze.

Franchising casalinghi e detersivi 

Il franchising casalinghi e detersivi è un particolare tipo di attività che prevede generalmente la vendita di prodotti e articoli dalle piccole dimensioni. Stiamo parlando, ad esempio, di posate, stoviglie, tovaglie e piccoli mobiletti (come ceste porta biancheria, scarpiere o stendibiancheria).

In aggiunta a questi articoli dedicati per lo più all’abbellimento della casa o, comunque, a renderci più pratici e semplici alcuni momenti della nostra vita in famiglia, troviamo anche i detersivi. Grande spazio viene dedicato, infatti, a tutti quei prodotti utili a rendere la nostra abitazione pulita e profumata. Via libera, quindi, a detersivi, spugne, guanti, scope e quant’altro serva a riassettare e ordinare camere e cucina.

Franchising casalinghi e oggettistica

I negozi di franchising casalinghi e oggettistica si occupano per lo più di esporre nei propri scaffali oggetti dalle piccole dimensioni utili ad arredare pareti, mobili e mensole all’interno delle nostre case. Non solo: grande spazio è riservato anche a souvenir e a quegli oggetti sfiziosi di cui ci si innamora al primo sguardo.

La varietà di questi oggetti può essere davvero vasta. Gli articoli possono essere sia quelli che generalmente vengono inseriti all’interno della grande distribuzione organizzata (ossia supermercati ed ipermercati) ma anche beni che vengono prodotti in quantità industriali e che vengono messi in vendita a prezzi molto bassi. E ancora pezzi di design, artigianali e vintage.

Negozi di articoli per regali 

All’interno di un negozio di articoli per regali è possibile trovare tutto ciò che è necessario per fare bella figura con amici e parenti in occasione di compleanni o delle ricorrenze più svariate. Più o meno importanti durante l’arco dell’arco. 

La collezione esposta negli scaffali riguarda per la maggior parte oggetti dalle piccole dimensioni e può essere suddivisa in base al tema. Ad esempio, regali a tema sportivo. O, in alternativa, a tema finanziario (da quelli più economici agli articoli più lussuosi).

Franchising casalinghi in conto vendita: cosa significa?

Il franchising in conto vendita è una peculiare variante del contratto di franchising e viene definito anche contratto estimatorio. Si tratta di un rapporto commerciale che vede il franchisor rifornire il punto vendita di tutti gli oggetti richiesti. Tutto ciò che rimane invenduto in magazzino viene reso alla casa madre. 

La particolarità di questa opzione è data dal fatto che l’affiliato non paga gli oggetti al momento dell’ordine o dell’arrivo in negozio, bensì al momento in cui questi saranno venduti. In questo modo si limitano al massimo le giacenze di magazzino e si evita che alcuni articoli occupino i locali per diverso tempo pur consapevoli che non verranno venduti.

Il franchising conto vendita porta molti vantaggi poiché il soggetto ha la possibilità di esporre negli scaffali articoli sempre di tendenza e alla moda, in perfetta linea con quello che viene richiesto dal mercato. Non solo. Questo sistema permette di avere una gestione molto semplice e snella del magazzino con un conseguente risparmio sui costi. E dei profitti sempre costanti, anche in occasione di periodi promozionali o in concomitanza dei saldi di stagione. L’affiliato permette di ridurre così al minimo il rischio di impresa, diventando così ancora più concorrenziale nei confronti degli altri competitor.

Aprire franchising casalinghi in conto vendita: come fare?

Se l’idea di aprire un franchising casalinghi in conto vendita ti piace, ti consigliamo innanzitutto di verificare cosa offre il mercato e, in secondo luogo, ti suggeriamo di confrontarti direttamente con il gestore del marchio, affinché possa spiegarti nel dettaglio in modo hanno pensato di organizzare il tutto a livello gestionale e di resi.

Passiamo ora al fattore legale che riguarda i documenti. Se analizziamo questo contratto sotto un punto di vista legislativo, ricalca molto la variante del “contratto estimatorio” ed è peculiare per alcuni settori di merce.  L’accordo estimatorio può essere definito anche un contratto reale, che si perfeziona nel momento in cui i beni vengono consegnati. La diversità, tuttavia, si verifica nel momento in cui viene rinviato il trasferimento della proprietà degli articoli all’istante esatto in cui il soggetto li vende al cliente.

Grazie a questo contratto estimatorio si realizza nella fattispecie una sorta di deposito temporaneo. Nel caso in cui l’affiliato riesca a vendere la merce, la proprietà diventa concreta. Se, in caso contrario, la vendita non va a buon fine, dovrà restituire gli oggetti che gli ha inviato la casa madre e, in questo caso, non si arriverà a concludere la traslazione della proprietà.

Il contratto estimatorio appartiene all’ambito della compravendita dei beni così come avviene in quello di somministrazione, tipico per lo più del franchising di tipo tradizionale. Ma, come possiamo ben vedere dal focus fatto sopra, rappresenta enormi discrepanze.

Rischi e costi del franchising casalinghi in conto vendita

Aprire un’attività di franchising casalinghi in conto vendita potrebbe portare ad uno svariato numero di vantaggi. Tuttavia, come in ogni cosa, bisogna valutare i pro e i contro, in modo da fare una scelta ponderata. Ma, soprattutto, per sapere a cosa si va incontro. Nel bene e nel male. 

I vantaggi del franchising casalinghi in conto vendita:

  • no anticipazioni: gli unici costi che dovrai sostenere sono quelli relativi alla merce che hai già venduto;
  • pochi costi di magazzino: restituendo la merce che non è stata venduta, non si incorrerà in giacenze di magazzino costose. Anzi, la gestione del magazzino sarà snella e alla portata di chiunque;
  • gamma completa dei prodotti: dal momento che l’invenduto viene reso alla casa madre, è inevitabile che tu possa sentirti libero di esporre negli scaffali quanti più oggetti possibili. Tanto male che vada, non verranno venduti e potranno essere resi alla casa madre senza costi aggiuntivi.

L’altra faccia della medaglia porta con sè diversi svantaggi. Uno di questi è dato dall’esclusività di zona che non in molti casi non viene garantita. A differenza di quello che accade nel franchising tradizionale, con quello in conto vendita il brand generalmente non assicura all’affiliato di essere l’unico nei paraggi a detenere quei prodotti. Non solo. La merce che non viene venduta dovrà comunque essere fatturata entro un anno dalla sua ricezione oppure restituita.

La Gabbianella: il brand di franchising casalinghi in conto vendita

Dopo avervi parlato di che cosa è il franchising in conto vendita e di come si differenzia rispetto al franchising tradizionale, entriamo ora nello specifico e valutiamo un caso aziendale in modo pratico. In questo modo sarà più facile capire quelli che sono i dettagli di cui vi abbiamo raccontato in precedenza.

Il brand di casalinghi in conto vendita di cui parliamo oggi è La Gabbianella, un’azienda nata nel 1967 e che si è specializzata nella produzione, nella distribuzione e nella vendita di oggetti in ceramica per la tavola. Il boom per questo settore merceologico si ebbe negli anni Ottanta, un periodo in cui erano in molti gli amanti dei prodotti artigianali che apprezzavano l’unicità dei dettagli e dei colori. Ma da allora la collezione si è ampliata inglobando moltissimi altri oggetti, anche se non realizzati con questo particolare materiale.

Ha preso il via, quindi, la vendita di accessori per la cucina, i tessuti, l’illuminazione per la casa, l’arredo per il giardino, tante soluzioni per profumare la casa e moltissime idee per creare e regalare bomboniere dal design unico per le più diverse situazioni. Ed è proprio per la tipicità di questi articoli che ricreano delle atmosfere calde e intime, che è giusto valorizzare la merce attraverso un arredo pensato e creato ad hoc, che riesce a valorizzare e a mettere in mostra le innumerevoli funzionalità degli oggetti in vendita.

I vantaggi

L’azienda La Gabbianella si rivolge a degli affiliati che devono essere dei veri e propri professionisti della casa. Il compito del personale all’interno del punto vendita è quello di capire quale sia la personalità del cliente che si trova di fronte e riuscire ad indirizzarlo attraverso scelte cromatiche e funzionali in modo da trasformare il momento dell’acquisto in una sensazione molto appagante.

Vediamo di seguito gli altri vantaggi che derivano dall’affiliazione con l’azienda La Gabbianella:

  • prodotto esclusivo: la casa madre è in grado di rifornirti con articoli dal design unico ed e particolare, che sia comunque in grado di soddisfare i gusti di ogni carattere;
  • articoli personalizzabili: il cliente sarà in grado di personalizzare l’oggetto scelto declinandolo secondo la propria personalità ma anche abbinandolo alle più diverse esigenze e situazioni
  • la merce invenduta viene resa, o, in alternativa, può essere sostituita con le ultime novità proposte dall’azienda;
  • corso di formazione da parte dell’affiliato di circa 3 o 4 giorni presso la sede centrale del proprietario del brand e presso alcuni punti vendita in modo da poter approfondire la filosofia e il know how del marchio. Ma anche per conoscere i prodotti e per approfondire le mille opportunità per mixare articoli di diversi settori merceologici;
  • assistenza al cliente finale costante, donando l’immagine che il negozio sia sempre nuovo e ricco di novità dedicate sia a chi varca la porta di ingresso la prima volta, sia per i clienti che saranno già ben fidelizzati

Requisiti per l’affiliazione

Per far parte di questa rete di vendita, La Gabbianella ha stilato una serie di requisiti ritenuti indispensabili per la firma del contratto:

  • fee d’ingresso che dovrà essere corrisposto da parte dell’affiliato al franchisor all’inizio della collaborazione e che consentirà l’acquisizione del brand all’interno della propria area di esclusiva;
  • acquisto dell’arredamento interno del punto vendita utile all’esposizione della merce;
  • acquisto degli oggetti utili alla vendita;
  • il prodotto destinato alla vendita sarà scelto in collaborazione con l’azienda madre, che saprà consigliare il migliore percorso da seguire;
  • la metratura del negozio deve essere dai 40 ai 90 mq;
  • il negozio deve essere ben visibile e deve avere tante vetrine. E’ lo staff della sede centrale che si occupa di stilare una lista di possibili location nella tua zona;
  • numero dipendenti limitato: per ogni punto vendita il franchisor richiede la presenza di una persona fissa sempre presente in negozio, che verrà affiancata da un aiuto in quei periodi dell’anno in cui l’afflusso di clienti è più considerevole (ad esempio il periodo di Natale).

La Gabbianella non richiede particolari requisiti all’affiliato se non quello di avere delle buone doti per il rapporto con il pubblico ed avere una dialettica tale da intrattenere il cliente nel momento in cui gli si fa fare un tour della merce esposta. 

Come funziona l’approvvigionamento

L’ordine della merce può essere fatto attraverso l’invio di una mail o accedendo direttamente nel sistema informatico aziendale. Grazie al software fornito dalla casa madre, inoltre, avrai la possibilità di gestire in modo semplice ed automatico il magazzino, verificando in poche e semplici mosse se sono presenti delle scorte e se è stata effettuata la giusta rotazione delle stesse in negozio.

Al momento del primo ordine di merce, si effettua il pagamento del totale dei prodotti. Quelli che non saranno venduti, potranno essere restituiti alla casa madre. Sarà essa a scalare dall’ordine successivo, l’importo relativo agli articoli già pagati ma rimasti in magazzino. 

Prima di procedere con la scelta della prima fornitura, l’affiliato si confronterà con il brand. Quest’ultimo si occuperà di consigliare al primo quale siano gli oggetti più apprezzati generalmente dalla clientela. Non solo: questa decisione tra le due parti sarà fondamentale per creare un rapporto di fiducia tra i soggetti. Ma anche per cercare di capire quali siano gli oggetti che nel punto vendita vanno per la maggiore.

Contratti di franchising

Come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, quando parliamo di franchising non ci riferiamo a qualcosa di statico e che va bene per tutti. Anzi. I franchisor tendono a proporre diverse tipologie di contratti per incentivare gli affiliati a scegliere l’opzione con cui si sentono più sicuri e in cui vedono un maggior numero di potenzialità.

Anche La Gabbianella propone diverse formule di affiliazione, che sono:

  • corner: spazi ben delimitati all’interno di attività commerciali già avviate che partono dai 10 mq di grandezza. Questa soluzione prevede una spesa tra oggetti e merci di circa 7.000 euro;
  • punti vendita: in questo caso l’affiliato dedicato tutto lo spazio del proprio punto vendita all’esposizione dei soli prodotti de La Gabbianella. La metratura richiesta vai dai 40 ai 90 mq e con un investimento medio di 30.000 euro.

L’investimento minimo richiesto per la formula con corner è di 5.000 euro, mentre quella che prevede l’apertura di un punto vendita è di 25.000 euro. Ogni affiliato verrà seguito con premura ed attenzione da parte della casa madre in tutte le fasi dell’allestimento del negozio fino agli addobbi di ogni singola vetrina. 

I canali di vendita che potrai utilizzare sono i più disparati. Si va da quello di vendita diretta all’interno del punto vendita, per passare a quello via web e via posta. E, per i più intraprendenti, è possibile impegnarsi nella realizzazione di un canale di vendita a domicilio.

Specifiche del franchising e del contratto

La Gabbianella può vantare ad oggi la proprietà di 2 negozi all’interno del territorio nazionale e più di una trentina di punti vendita aperti con contratto in franchising dislocati sia in Italia che all’estero. Ma sono moltissime le nuove aperture in programma nell’arco dei prossimi mesi. 

A livello contrattuale viene prevista una durata pari a 3 anni con rinnovo automatico. Nel documento viene inserito anche il corso di formazione in azienda e negli altri punti vendita, l’esclusività di zona (se richiesta dall’affiliato). 

L’apertura del negozio può avvenire dal momento della firma del contratto fino ai 30 giorni successivi. L’unica eccezione a questa regola può avvenire in occasione del periodo di Natale. In questo caso, infatti, il calendario delle inaugurazioni delle nuove attività deve andare di pari passo con quello relativo agli allestimenti e gli addobbi delle vetrine di dicembre.

Le fee di ingresso vengono pattuite di volta in volta da parte del franchisor sulla base del bacino di utenza di riferimento. L’importo di base, tuttavia, è di 2.500 euro. A livello di royalties si parla di una cifra attorno ai 125 euro al mese comprensivi di spese di pubblicità.

Il fatturato medio di ogni negozio viene stimato dai 100.000 ai 250.000 euro che può variare sulla base della location, la posizione e il bacino di utenza.

L’iter di apertura e i requisiti richiesti 

Sei interessato ad avviare un’attività di franchising casalinghi ma non sai da dove partire? Vuoi conoscere l’iter di apertura da seguire passo passo? eccoti di seguito una breve lista riassuntiva di tutti i requisiti che vengono richiesti per poter procedere con l’avviamento di un negozio come questo.

Innanzitutto sarebbe bene che l’affiliato abbia un minimo di predisposizione alla vendita e che possieda delle competenze minime in materia di gestione aziendale, organizzazione e capacità finanziarie basilari. E’ preferibile, inoltre, che la persona che si dedicherà alla vendita della merce abbia già maturato un po’ di esperienza nel campo dei rapporti con il pubblico.

E’ di fondamentale importanza, inoltre, seguire un iter di apertura che prevede i seguenti obblighi burocratici e fiscali:

  • aprire la partita iva;
  • iscriversi al Registro delle Imprese;
  • comunicare l’inizio delle attività presso il proprio comune (SCIA);
  • aprire le posizioni INPS e INAIL (chiedere consulenza al commercialista);
  • effettuare i lavori per mettere a norma i locali;
  • chiedere al Comune della propria città il permesso per esporre eventuali insegne;
  • ottenere la certificazione antincendio dai Vigili del Fuoco nel caso in cui i locali siano di ampie metrature (in genere al di sopra dei 200 mq, ma possono esserci variazioni di città in città); 

Quella che vi abbiamo appena riportato è una breve lista che riguarda gli adempimenti validi in tutto il territorio nazionale e in qualsiasi occasione. Prima di procedere all’inaugurazione del punto vendita, tuttavia, ti consigliamo di informarti se nella città di riferimento viene richiesto qualche altro adempimento. Molte di queste informazioni possono essere ottenute gratuitamente dopo un incontro con uno dei funzionari preposti della Camera di Commercio o del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive).

Come scegliere la location 

La scelta della location è uno degli aspetti che vanno valutati con maggiore attenzione. Prendere sotto gamba questo aspetto, potrebbe precluderci diverse possibilità di incasso. Ma anche non farci scoprire facilmente da tanti potenziali clienti. Ma vediamo insieme quali sono le caratteristiche di cui non puoi proprio fare a meno per il tuo punto vendita.

Innanzitutto se prevedi la vendita di oggetti dalle medie o grandi dimensioni, è preferibile avere a disposizione di un parcheggio vicino. Meglio ancora se gratutito. Non c’è niente di peggio che andare in giro a piedi con dei sacchetti pesanti. Soprattutto se fuori piove. Rischieresti che molti potenziali clienti invece di venire da te si rechino nel vicino centro commerciale o, comunque, in un negozio della concorrenza.

L’area che deve essere presa in considerazione è meglio se è una zona di passaggio. Specialmente se ben servita da mezzi pubblici. In questo modo la visibilità dell’esercizio sarà alle stelle e aumentare i propri profitti medi in poco tempo sarà ancora più semplice. Ti consigliamo, comunque, di informarti su eventuali progetti già presentati in comune, che riguardano modifiche sulla viabilità dell’area. Altrimenti potresti rischiare di vederti cambiare le carte in tavola sul più bello che il negozio viene inaugurato.

Ultimo dettaglio, ma non per questo meno importante, è dato dall’agevolare l’arrivo e la permanenza dei clienti attraverso eventuali ascensori o rampe per disabili. Non puoi avere minimamente un’idea della quantità di potenziali avventori ti potresti negare nel momento in cui mamme con passeggini o persone con qualche tipo di invalidità non avrebbero vita facile a sbirciare tra gli scaffali. 

Quali caratteristiche devono avere i locali 

Le peculiarità del locale al suo interno sono altri fattori di estrema importanza al momento della scelta della location del tuo p.v. Utilissimo, ad esempio, avere a disposizione due o tre vetrine che si affacciano su una strada di passaggio o su una piazza ben frequentata. E se il negozio dovesse essere posizionato in angolo, sarebbe ancora meglio se si riuscisse ad avere una buona esposizione in entrambe le zone.

Passiamo ora alla luminosità. Un’attività per essere raggiunta deve essere vista. E per attirare un numero maggiore di potenziali clienti, dovrebbe essere individuata già da distante. Ti consigliamo, a tal proposito, di studiare una soluzione ottimale tra luci e vetrate che ne invogliano la visita all’interno.

Non dimentichiamo, inoltre, l’ampia metratura. Se avete intenzione di aprire un franchising casalinghi con merce dalle diverse dimensioni, è opportuno avere anche degli spazi interni che siano in grado di contenere gli oggetti senza che il passaggio sia poi compromesso. A tal proposito, ti consigliamo di valutare direttamente con il franchisor quali siano le metrature generalmente richieste per i suoi punti vendita. E non dimenticare di visitare uno dei negozi: in questo modo potrai vedere più da vicino le modalità di allestimento degli interni e di quanta superficie potresti avere bisogno.

Ultimiamo, infine, con il magazzino. Indispensabile sempre e, a maggior ragione se il vostro franchising casalinghi non è in conto vendita. Averne uno troppo piccolo potrebbe precluderti la possibilità di fare scorte o di acquistare merce di modeste dimensioni e, di conseguenza, di perdere possibili incassi. Soprattutto se i clienti hanno necessità immediata proprio di quegli articoli.

La formazione dei dipendenti 

La formazione dei dipendenti è un investimento in termini di tempo e di denaro che un imprenditore deve sempre fare. In primo luogo perché chi lavora all’interno del tuo negozio porta avanti la tua immagine aziendale e in secondo luogo perché se il tuo staff è in grado di fidelizzare la clientela, quest’ultima tornerà a spendere nel tuo punto vendita. E, di conseguenza, si parla di maggiori guadagni per te.

Ma quali sono i sistemi per preparare adeguatamente i propri subordinati? Ecco una piccola lista di consigli:

  • corsi di aggiornamento: organizzate con lo staff delle riunioni in cui spiegare le nuove collezioni, i nuovi allestimenti, i nuovi servizi alla clientela della verranno introdotti a breve, etc. Se le persone che lavorano per voi si sentono coinvolte nella mission aziendale, lavoreranno meglio e in modo più produttivo;
  • tecniche di vendita: è consigliabile far seguire ai neoassunti dei brevi corsi in cui andrai a spiegare quella che è il tuo concetto di vendere e come vorresti che si concludesse l’attività di assistenza al cliente finalizzata alla vendita della merce;
  • pnl: da dedicare preferibilmente a tutto lo staff, ti suggeriamo di organizzare dei corsi di pnl (Programmazione Neuro Linguistica) che possono agevolare i dipendenti sia nell’attività di vendita, sia per creare un buon spirito di gruppo tra colleghi.

I servizi 

I servizi che potrai offrire ai tuoi clienti sono determinanti per fare in modo che essi possano scegliere te come il loro negozio di fiducia. Quali sono quelli più diffusi tra le varie attività e di cui non potrai assolutamente fare a meno? Eccoli di seguito:

  •  shop online: ormai ogni attività apre le sue opportunità di guadagno al canale internet, dove è possibile farsi scoprire dai clienti della zona, ma dove possono fare shopping anche quelli che abitano in un’altra zona. Valuta bene le opportunità che vengono proposte dal franchisor a tal proposito;
  • trasporto a casa: fondamentale. Da prevedere sempre, in qualsiasi occasione e in qualsiasi circostanza. Potrebbe servire sia alla signora anziana che non può portare borse pesanti, che alla mamma giovane che con i bambini appresso non riesce a portarsi dietro anche i sacchetti con la merce appena acquistata. Da valutare eventuali forme di spedizione gratuita, soprattutto se il valore degli articoli raggiunge una cifra importante;
  • assistenza post vendita: lo staff deve essere formato sia nella fase di vendita, che nel periodo successivo all’acquisto. In questo modo ci si sentirà più sicuri ad avere un referente che risolverà eventuali problemi che possono crearsi per svariati motivi.

Il caso Kasanova

L’azienda F.lli Fontana è nata nel 1968 e ad oggi conta più di 200 negozi attivi e dislocati in tutto il territorio nazionale. Nel corso degli ultimi anni il brand ha avuto modo di specializzarsi nel mondo del casalingo a 360 gradi. Ed è proprio per questo che ha aperto diversi brand di franchising come Kasanova, L’OdK Outlet del Kasalingo, La Casa sull’Albero, Co. Import, Italian Factory e Kikke.

Kasanova si presenta come il brand italiano più famoso che opera nel ramo dei casalinghi e articoli per la casa attraverso una folta rete di franchising. Il suo fatturato ha una crescita costante e nuove aperture sono in programmazione. L’assortimento degli oggetti esposti negli scaffali viene costantemente rinnovato. Grande attenzione viene data agli innumerevoli articoli che portano come brand proprio Kasanova. E, soprattutto, al loro rapporto qualità/prezzo

Il marchio propone nei propri punti vendita delle soluzioni utili e smart che permettono di farci risparmiare tempo mentre facciamo le faccende di casa. Ma non solo. Vuole anche suggerirci articoli utili, originali e perfetti sia per arredare la nostra casa, che da acquistare come regalo per amici e parenti.

Come aprire un franchising casalinghi Kasanova

Nel corso degli ultimi anni il brand Kasanova ha potuto ricevere delle ottime soddisfazioni dai propri franchising, grazie alle nuove aperture e ai costanti incassi ottenuti con i punti vendita aperti in precedenza. Ma come fare per aprire un franchising casalinghi Kasanova?

Il marchio cerca innanzitutto di capire se il potenziale affiliato può essere una persona ideale e dai requisiti giusto per intraprendere questo percorso lavorativo già attraverso i primi contatti con lui. Il franchisor, infatti, ricerca delle persone in grado di promuovere il business che viene messo a disposizione dell’azienda con tutta la sua passione e l’entusiasmo. L’affiliato può essere sia una persona che vuole aprire un punto vendita in prima persona, sia un soggetto che vuole effettuare un investimento imprenditoriale di questo tipo, aprendo due o più negozi.

Dopo aver iniziato a prendere i contatti con l’azienda, potrai confrontarti direttamente dal responsabile franchising che ti seguirà passo passo dalle prime riunioni all’inaugurazione del punto vendita. Una volta avviata l’attività, però, non verrai abbandonato. Anzi. Continuerai ad intrattenere un continuativo rapporto con lui in un’ottica di crescita di lavoro e degli incassi.

Franchising Kasanova: costi e requisiti necessari

Se le tue intenzioni sono quelle di aprire un negozio in franchising Kasanova, devi sapere che il franchisor non richiede particolari requisiti professionali e peculiarità personali a colui che vuole affiliarsi alla propria rete di vendita. 

Valutando un punto di vista meramente pratico, dobbiamo puntualizzare che l’azienda richiede un negozio con una metratura dedicata alla vendita che deve essere di 130/150 mq, compreso il magazzino. Non solo. La location deve essere inserita all’interno dei centri storici della città, meglio se in una delle vie principali dedicate allo shopping, dove è presente un bacino di utenza che prevede più di 40.000 abitanti oppure deve essere posizionata all’interno di un centro commerciale di grande frequentazione. 

Quanto costa aprire un franchising casalinghi con Kasanova? Il brand propone una soluzione ai propri affiliati che consente di consegnarti il negozio pronto e chiavi in mano pari a 350 euro a metro quadro. A questa spesa, poi, dovranno essere aggiunti altri 65.000 euro relativi alle spese di impianto iniziale della merce

La formula di consegna del punto vendita già pronto all’uso in realtà potrebbe rivelarsi essere una vera e propria manna dal cielo. In questo modo non dovrai occuparti tu in prima persona di messa a norma dei locali, lavori di ristrutturazione o appuntamenti con i vari tecnici. Di tutto si occuperà la casa madre in collaborazione con i propri esperti del settore.

Franchising Kasanova: assistenza agli affiliati

Uno dei punti di forza che rendono unico il rapporto tra Kasanova e i suoi affiliati è dato dalla innumerevole quantità di servizi che il franchisor mette a disposizione a chi è entrato a far parte della sua rete di vendita. Ne sono un esempio:

  • assistenza di un team di esperti che ti raggiungeranno in loco e che ti accompagneranno passo passo dalle prime fasi di apertura a tutta la durata del contratto di franchising;
  • business plan dettagliato e completo che consente di ottenere sicuri guadagni;
  • corsi di formazione sia per quel che riguarda i nuovi prodotti, che sulle tecniche per esporre al meglio la merce e sulle nuove strategie di vendita;
  • fornitura di sistemi di ultima generazione per la gestione e l’organizzazione dell’intero negozio e magazzino;
  • sistemi di pagamento a rate o possibilità di richiedere finanziamenti a banche conosciute e presenti in tutto il territorio nazionale.

Per saperne di più non devi fare altro che andare nel sito istituzionale dell’azienda e cliccare per accedere alla sezione dedicata appositamente al sistema di affiliazione. Attraverso la compilazione del form online, potrai lasciare i tuoi dati e verrai contattato direttamente dallo staff Kasanova che provvederà a fissare con te un primo incontro per discutere dei dettagli.

I 5 brand di franchising casalinghi più famosi

Dopo aver parlato di tutti gli aspetti riguardanti il mondo del franchising casalinghi, cerchiamo ora di scoprire quali siano i franchisor più noti in questo settore, cosa viene richiesto al loro affiliato e quali sono i requisiti necessari per le location.

Boutique casa

Il brand Boutique Casa Outlet è nato con il preciso scopo di andare a coprire una mancanza nel mercato del nostro paese relativa a negozi che si occupano dell’ambito tessile e di arredamento in generale per la casa. E’ così che il marchio si è imposto a piè pari nel commercio, grazie anche alla realizzazione di gamme di prodotti caratterizzate da un eccellente rapporto qualità/prezzo.

L’azienda ha maturato un’esperienza trentennale nel settore, al punto da essere arrivata a sviluppare una rete di negozi in grado di garantire una fornitura di merce in costante aggiornamento e una tipologia di prodotti improntati sul design che vuole essere alla portata di tutti.

Dettagli del franchising

Il marchio Boutique Casa Outlet propone un contratto in franchising della durata di 4 anni. Non solo. Ecco alcuni degli aspetti garantiti dal contratto:

  • fornitura da parte della casa madre di tutto quello che serve per l’avvio del negozio;
  • investimento di 200 euro al mq (merce esclusa);
  • investimento iniziale a partire da 20.000 euro circa;
  • zona in esclusiva;
  • no fee di ingresso;
  • no royalties;
  • corsi di formazione sui prodotti;
  • strategie di marketing e promozione per incentivare le vendite;
  • assistenza in loco per la scelta della location;
  • in collaborazione con l’affiliato è prevista la stesura di un business plan;
  • fornitura di allestimenti realizzati ad hoc per ogni locale;
  • software informatico per la gestione del magazzino;
  • assistenza diretta con lo staff della casa madre sia prima dell’apertura che dopo l’inaugurazione;
  • monitoraggio costante delle vendite e delle visite medie giornaliere;

Il brand punta ad avere dei punti vendita con un look accattivante e che infondano al cliente un’atmosfera molto accogliente. E’ preferibile, pertanto, scegliere una posizione all’interno di un centro commerciale (almeno 100 mq di superficie) oppure lungo vie ad alta frequentazione nei centri storici (almeno 60 mq di superficie) in città che registrano almeno 40.000 abitanti.

La casa madre prevede un incasso anno preventivato dai 2.000 ai 5.000 euro al mq e un alto margine operativo da gennaio a dicembre.

Kisenè

Kisené è un’azienda che ha visto le proprie origini nel 1999 come marchio della G&C Enterprise Spa. Stiamo parlando di una realtà che può vantare di un enorme successo nelle ultime tre generazioni per quel che riguarda il mondo del tessile. Tutti gli articoli vengono disegnati e realizzati dal gruppo di stilisti e vengono realizzati in modo esclusivo per i propri marchi. La gamma di articoli proposti prevede moltissimi articoli di biancheria per la casa di ottima fattura. 

Dettagli del franchising

Quali sono le motivazioni che ti fanno capire che aprire un franchising casalinghi con Kisené possa essere una buona scelta? Scopriamolo di seguito:

  • Prodotti in conto vendita;
  • il contratto di franchising dura 36 mesi;
  • la dimensione del punto vendita deve essere abbastanza grande, a partire dai 90 mq;
  • il brand fornisce la possibilità di scegliere tra diversi format di allestimento;
  • investimento a partire da 250 euro al mq (da questa spesa sono esclusi eventuali lavori di ristrutturazione o agli impianti);
  • location del negozio in un’area di almeno 30.000 abitanti;
  • no fee d’ingresso;
  • no royalties;
  • esclusività di zona;
  • scelta della posizione all’interno di un centro storico o di un centro commerciale. Ma anche in prossimità di vie di grande passaggio;
  • assistenza da parte della casa madre nella scelta dei locali e al momento della contrattazione del canone di affitto;
  • corsi di formazione;
  • monitoraggio del rendimento del punto vendita;
  • supporto costante da parte dell’ufficio marketing;
  • realizzazione di iniziative promozionali create ad hoc;

La casa madre si impegna a dare il via ad almeno sei campagne pubblicitarie all’anno. Grazie ad esso sarà possibile rimanere sempre ben visibili e ottenere dei buoni incassi anche quando la stagionalità è bassa. Il materiale promozionale viene personalizzato per ogni negozio.

Lo staff che si occupa del marketing nella sede centrale dell’azienda lavora costantemente anche nei social network per aumentare le proprie iniziative promozionali. Ma anche per rimanere in costante contatto con i propri clienti finali.

Lavanda del Lago

Lavanda del Lago è un’attività presente da più di dieci anni nel mercato e che è riuscita ad attestarsi come una delle realtà leader per la tipologia di articoli venduti. E’ proprio per questo motivo che è anche priva di concorrenti diretti. Stiamo parlando di una gamma di prodotti legati alla cosmesi personale e per la casa del tutto naturale. Creme per il viso, profumatori per ambienti, oggettistica, candele ed alimentari che in comune tra loro hanno lo stemma del Made in Italy

Il progetto di franchising casalinghi di Lavanda del Lago è stato concepito con il preciso scopo di creare una rete di affiliati che vogliono investire nel progetto con un minimo rischio imprenditoriale e finanziario ma da cui possano ottenere comunque il massimo della flessibilità.

Ogni articolo messo in vendita si contraddistingue per il suo sistema di realizzazione. Gli stessi non si possono trovare nella grande distribuzione. Anzi. Vengono prodotti solamente per essere messi negli scaffali dei punti vendita in franchising.

Dettagli del franchising

  • No royalties;
  • No fee d’ingresso;
  • Merce in conto vendita;
  • No costi di gestione del magazzino;
  • Esclusività di zona;
  • location di almeno 15 mq, basta che sia corredata da una vetrina che dà in strada o di una piccola area esterna dedicata al plateatico;
  • spesa di 5.000 euro + iva una tantum relativi ai costi di allestimento e di trasferta;
  • fideiussione bancaria dai 10.000 ai 15.000 euro a garanzia del valore della merce che sarà sempre presente in negozio;
  • Team di supporto e assistenza sia prima che dopo l’apertura del punto vendita;
  • Corsi di formazione e insegnamento nuove tecniche di vendita;
  • Filiera di produzione interamente italiana: ogni prodotto nasce da un’idea che viene sviluppata interamente all’interno della casa madre. Il tutto, quindi, è Made in Italy;
  • Poca concorrenza;
  • Il brand è riuscito a consolidato sia nel territorio nazionale che all’estero con l’apertura di numerosi negozi di successo nel corso degli ultimi 10 anni;
  • assistenza sulla scelta della location (meglio se ubicata in un’area di grande passaggio o di estrema visibilità);
  • affiancamento in loco il primo giorno di inaugurazione;
  • contratto di franchising in concessione esclusiva;

Euromania

Nel corso degli ultimi anni si è diffuso un format di negozi piuttosto particolare, che è completamente incentrato sulla vendita di prodotti dai prezzi low cost. Stiamo parlando dei punti vendita tutto-a-1-euro. In alcuni casi, tuttavia, all’interno dei locali si trovano anche oggetti ad un prezzo superiore. 

Questo non accade per coloro che fanno parte della rete di franchising casalinghi Euromania. Al loro interno è possibile trovare moltissime categorie merceologiche che vanno dai prodotti per la casa, oggettistica in generale e piccoli elementi di arredamento.

Dettagli del franchising

  • superficie minima dedicata alla vendita di 50 mq;
  • no fee d’ingresso;
  • location ubicata in una posizione centrale o di grande passaggio;
  • investimento iniziale di 610 euro + iva al mq all inclusive (compresa di merce, calcolata per 350 pezzi al mq);
  • consegna del negozio chiavi in mano;
  • no royalties;
  • tutto quello che viene esposto negli scaffali porta il prezzo di 1 euro;
  • la gamma completa dei prodotti è sempre presente all’interno del magazzino della casa madre;
  • rifornimento costante di prodotti sempre nuovi;
  • no percentuali sulle vendite;
  • prezzi di acquisto molto convenienti che permettono di ottenere grandi margini di guadagno;
  • rimborso totale del prezzo di articoli danneggiati o difettosi;
  • esclusività di zona;
  • apertura del negozio possibile in tempi molto brevi (bastano solo 15 giorni);
  • assistenza costante da parte della casa madre sia prima dell’apertura che dopo l’inaugurazione;
  • software di gestione del magazzino molto semplice e intuitivo;
  • arredamento del negozio creato su misura secondo il format della casa madre;
  • materiale pop per promuovere l’inaugurazione del punto vendita;
  • non sono incluse spese relative a registratore di cassa, lavori sugli impianti e ristrutturazione locali;
  • inserimento costante di articoli sempre nuovi.

Come chiudere una franchising casalinghi: l’iter necessario

Nel corso dei paragrafi precedenti abbiamo cercato di spaziare attraverso il mondo del franchising casalinghi soffermandoci su tutti i dettagli e i requisiti necessari che ti possono consentire di entrare a far parte di questa particolare tipologia di attività commerciale. 

Prima di fare il grande passo, però, è bene valutare tutti gli aspetti della medaglia. E, pertanto, è giusto scoprire anche quali sono le modalità e l’iter necessario per procedere con il recesso dal contratto. Qualsiasi sia la motivazione che ti possa portare a decidere di voler mollare tutto.

Partiamo innanzitutto dal presupposto che un qualsiasi tipo di attività imprenditoriale che non è in grado di produrre dei guadagni soddisfacenti o che sia perennemente in passivo non può essere mandata avanti per un lungo periodo. E, di conseguenza, deve essere interrotta prima di produrre debiti poi difficili da chiudere. 

Nel caso in cui queste circostanze dovessero presentarsi, avrai la possibilità di consultarti con la casa madre e procedere con le pratiche relative alla cessazione del contratto di affiliazione. Una volta che tale documento sarà effettivo, non dovrai più corrispondere al franchisor eventuali royalties o canoni mensili. A meno che non si tratti di accordi relativi a spese o servizi che erano stati anticipati dalla casa madre, come ad esempio arredi, merci, ristrutturazione, etc. 

E’ buona norma, prima di procedere alla firma del contratto di franchising, di far visionare il documento da un professionista (ad esempio un commercialista, un notaio o un avvocato). E parlarne in occasione dei primi colloqui conoscitivi con l’azienda, in modo da capire fin da subito a cosa potresti andare incontro. Nel bene o nel male. 

Modalità di recesso 

Dopo aver fatto questa breve introduzione, andiamo a scoprire di seguito quali siano le modalità di recesso dal contratto di franchising casalinghi che può avvenire in modo ordinario (ossia ad notum) oppure straordinario (definito anche per giusta causa).

Il recesso ordinario 

Il recesso ordinario avviene nel momento in cui una delle parti decide di mettere la parola fine alla collaborazione a prescindere da un eventuale mancanza o inadempimento proveniente dall’altro contraente. In questo caso è possibile procedere con la recessione senza dover avere la necessità di giustificare la propria decisione o il motivo per cui ha deciso di cambiare idea.

Questa tipologia di procedura può essere diversificata in base alla tipologia di contratto stipulato.

Nel caso di franchising a tempo indeterminato, può avvenire in qualsiasi momento, a patto che il contraente che ha deciso di fare un passo indietro avvisi l’altro con un congruo preavviso. Questo per dare la possibilità all’altro soggetto di organizzarsi al riguardo. Se nel contratto non è stato definito un termine di preavviso e tra le parti insorge una controversia, sarà un giudice a dover determinare la tempistica giusta. In ogni caso, sia in cui sia stato rispettato un preavviso congruo sia che lo sia stato onorato, il recesso è da considerarsi efficace e valido, ma l’altra parte può rivalersi con una richiesta di danno.

Nel caso del franchising a tempo determinato, invece, i due contraenti non possono procedere ad una richiesta di recesso prima del termine della scadenza, a meno che non si siano presentate delle clausole previste espressamente nel contratto.

Il recesso straordinario

Il recesso straordinario, conosciuto anche come recesso per giusta causa, si può presentare nel momento in cui il rapporto di fiducia che si era creato tra le due parti viene incrinato a causa di inadempienze da parte di uno o dell’altro. O nel caso in cui uno dei contraenti cagioni all’altro un danno. Con dolo o meno. Ad ogni modo, alla base di tale evenienza c’è un evento tale che non può consentire la continuazione del rapporto. Secondo questa opzione e, a meno che non sia presente una clausola in contratto che specifichi come comportarsi proprio in una situazione come questa, la collaborazione può essere interrotta senza preavviso.

Un esempio di tale situazione la troviamo quando l’affiliato non è soddisfatto dei guadagni ottenuti e il mancato raggiungimento dei traguardi prefissati di guadagno sia dipeso da un’inadempienza da parte del franchisor. Se dovesse verificarsi tale evenienza, il franchisee potrebbe chiedere un risarcimento da parte del brand.

photocredit: ©Kasanova.com; ©tripadvisor.it; ©lagabbianella.com; ©firenzetoday.it; ©kasanova.com

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