Franchising Fast Food – Investimenti, Guadagni e Migliori Aziende

Come confermato dalle ultime ricerche del settore, il franchising fast food rappresenta una reale possibilità di lavoro soprattutto per tanti giovani che vogliono mettersi in gioco.

Il franchising in Italia continua a crescere e, secondo l’ultimo rapporto messo a disposizione da Assofranchising, dal 2014 la crescita del settore non si è mai arrestata. Sono aumentati i punti vendita, il numero degli occupati e soprattutto il giro d’affari che, rispetto al 2018, ha registrato un +7,8%.

franchising fast food

Come aprire un fast food in franchising

Le parole chiave del pasto al fast-food sono golosità, velocità e prezzo a portata di tutte le tasche. Un modello di business che sta spopolando in tutto il mondo.

Ma prima di addentrarci nei dettagli dell’iter burocratico da seguire per aprire un’attività di fast-food in franchising, vediamo quale è l’investimento iniziale richiesto.

Per quanto riguarda nello specifico questa tipologia di attività, bisogna mettere in conto un investimento iniziale di circa 30mila euro. Ovviamente le varianti sono numerose, così come le possibilità di investire somme più alte a fronte di vantaggi più grandi e prospettive di guadagno più sostanziose.

Franchising Fast Food: le migliori offerte di apertura

Come vedremo, la selezione proposta delle migliori offerte di apertura per un fast food in franchising, contempla anche opportunità a partire da 15mila euro.

In linea di massima però, la soglia minima di costi da mettere in preventivo, per l’apertura di un fast food in franchising, è di circa 30mila euro. Volendo poi restare sulla media nazionale, una discriminante attendibile è la soglia di 80mila euro.

Al di sotto di questa cifra, le catene di franchising propongono locali di piccole dimensioni, perlopiù in modalità di asporto oppure con pochi posti a sedere.

Al di sopra degli 80mila euro invece è possibile progettare un locale di grandi dimensioni, più personalizzato e pronto ad accogliere un’affluenza maggiore di clienti.

Le migliori proposte di franchising al di sotto di 80mila euro

Mascolo Original Panuozzo

Originario di Gragnano, in provincia di Napoli, il vero panuozzo realizzato con prodotti genuini e specialità gastronomiche di eccellenza. Denominata Area Franchising srl, l’azienda è stata fondata nel 1983, lanciando il franchising nel 2010. Ecco i requisiti richiesti per diventare affiliato:

  • avere una superficie minima a disposizione di 50mq
  • minimo 3 persone a disposizione, incluso il proprietario
  • posizionarsi in centro città o centri commerciali con passeggio intenso (almeno 10mila abitanti)
  • l’investimento totale da mettere in conto è di 29.900,00 € + 2.500,00 €
  • che comprende progettazione, sopralluogo, trasporto, montaggio e collaudo
  • a fronte di un fatturato medio previsto di 200.000,00 € all’anno
  • il contratto da firmare ha una durata minima di 6 anni con tacito rinnovo a costo 0
  • non è prevista la fee di Ingresso né un contributo Pubblicitario
  • il canone mensile da corrispondere è di 250,00€/mese

American Burghi’s

Fast food in perfetto stile americano, con burger, patate fritte e salse gustose per condire il panino. L’azienda richiede come requisiti per l’affiliazione:

  • l’esclusiva territoriale
  • un’area limitrofa con almeno 20.000/30.000 abitanti
  • la posizione ideale è in zona residenziale
  • una superficie minima per il locale di 90 – 120 mq
  • una fee d’ingresso di 15mila € (+iva)
  • l’investimento totale da mettere in conto(includendo la fee) è di 40mila € (iva inclusa)
  • con esclusione delle opere murarie

Inoltre è possibile ottenere delle agevolazioni rateizzando l’importo ad esempio. Il fatturato annuo previsto è in media di 300mila €, con royalty da corrispondere ogni mese pari a 300€ +iva. Il contratto dura 20 anni ed è rinnovabile.

Sweet and chips

Prima catena di fast food che punta su dolce e salato, con patate fritte di prima qualità e donuts.

L’investimento da mettere in conto è di 34.900€ tutto incluso.

Ecco cosa occorre:



  • un locale con metratura da 30 a 50 mq
  • una royalty da corrispondere pari al 5% sul fatturato

Ecco cosa si ottiene:

  • un fatturato medio di 250mila € all’anno
  • una dotazione completa che comprende le pannellature, le attrezzature professionali da cucina, la macchina per Donuts, oltre a insegna, monitor, pubblicità, vinili e t-shirt
  • un lavoro in esclusiva su una zona di 30.000 abitanti
  • l’apertura dell’attività in tempi brevi di circa 30/40 giorni
  • promozione e lancio del punto vendita con volantini, visibilità sul portale SweetandChips e realizzazione del sito personale
  • formazione e aggiornamento continuo

Passione Panino

I migliori panini del mercato, in consegna a domicilio e anche online. Ecco cosa è previsto:

  • un investimento di 19mila euro
  • la possibilità di farsi finanziare in maniera parziale l’investimento
  • una consulenza personalizzata per la scelta della location
  • un locale interamente allestito, con consegna chiavi in mano
  • il rendering del locale, prima di procedere alla realizzazione
  • un negozio di almeno 50 mq, senza canna fumaria
  • un’attenta formazione presso il punto vendita in apertura, senza necessità di esperienza pregressa
  • puntuale consegna della merce direttamente al punto vendita
  • nessuna fee d’ingresso e nessuna royalty
  • garanzia, per l’intera durata del contratto, di assistenza dal punto di vista tecnico e pubblicitario
    esclusiva di zona
  • servizi supplementari come vendita e somministrazione di prodotti freschi bevande come acqua, bibite, birre artigianali, oltre a dolci, gelati e caffetteria
  • gli addetti alla gestione del locale devono essere 2, su orario consigliato dalle 10 alle 19 continuato
    il fatturato medio previsto ogni anno per il singolo negozio è di 220mila €

Mazzamaurielle

Bruschetteria gourmet, che richiede per l’apertura in affiliazione:

  • una location in zona centrale della città
  • un locale di almeno 80/90 mq
  • un orario di apertura sia a pranzo che a cena
  • almeno 2 addetti in cucina e 1 alla vendita
  • un investimento previsto di circa 30mila euro
  • nessuna royalty né diritto di ingresso per i primi 5 affiliati

Toast-it

Toasteria di qualità, denominata Area Franchising srl. Affiliarsi a questo marchio prevede:

  • un locale con superficie minima di 50 mq ubicato al centro della città o in un centro commerciale
  • con almeno 3 addetti alla gestione
  • l’investimento necessario da prendere in considerazione è di 34.900 €
  • con un fatturato medio previsto di 200 mila € all’anno
  • una durata del contratto  di almeno 6 anni da poter rinnovare
  • senza fee di Ingresso né contributo pubblicitario
  • è prevista la royalty di 250 € al mese

Kyosko sushi

Tipico chiosco con vendita di ottimo sushi di qualità. Agli affiliati richiede un locale tra 30 e 100 mq con 3-6 addetti ai lavori e un investimento di 55mila € per attrezzatura, arredi e allestimento locale (tranne opere murarie e licenze), garantendo:

  • prodotti inseriti nei menù con esclusiva del territorio
  • know how e condivisione delle competenze
  • supporto nella progettazione e allestimento del locale
  • selezione e formazione del personale
  • gestione della pubblicità del locale, sia in fase di lancio che periodica
  • continue ispezioni a cadenza regolare per garantire il mantenimento degli standard
  • nessuna fee d’ingresso né royalty

Rumori Polpetteria

Il franchising “Rumori Polpetteria” propone tre formati di locale diversi:

  1. la Polpetteria, locale di medie dimensioni a partire da 80mila € per 150/200 mq in centro storico
  2. il Corner Take Away, con investimento minimo di 40mila € per 40-80 mq in zona di passaggio
  3. il Pub della polpetteria (150mila €), con superficie superiore a 300 mq, in centro storico o zone ad alta intensità industriale o commerciale

Si richiede:

  • la presenza di una canna fumaria, con almeno 32 cm di diametro o, se ancora da realizzare, un’autorizzazione scritta da parte della proprietà del locale
  • almeno 3 addetti al lavoro
  • apertura del locale dalle 11 all’una della notte
  • che il candidato per l’affiliazione abbia almeno 23 anni e sia diplomato

La Gradisca

Piadineria che per l’apertura in affiliazione concede:

  • l’esclusività in zona
  • un concreto supporto nella ricerca della giusta location
  • aiuto nella progettazione del locale
  • istruzioni e manuali completi
  • un software specifico per la gestione
  • la licenza d’uso del marchio
  • la pianificazione delle attività di marketing e comunicazione
  • l’accurata selezione dei fornitori

Si richiede:

  • una fee di ingresso di 20 mila €
  • un locale situato in luoghi di passeggio, in aree centrali e di attrattiva della città
  • una superficie di almeno 200 mq per il locale
  • una zona con un minimo di 45mila abitanti
  • una royalty pari al 5% del fatturato mensile

Ciareghino

Il primo fast food con tutte le preparazioni a base di uova.  Affiliandosi al marchio si ottiene:

  • un format originale, davvero unico ed innovativo nel suo genere
  • un progetto da avviare in tutti i Paesi perchè le uova si mangiano ovunque e la garanzia è Made in Italy, con prodotti di qualità e uova bio
  • una procedura di preparazione standardizzata, con tempi molto veloci per la preparazione dei piatti tra 1 e 3 minuti (quindi molto fast)
  • una formazione accurata del personale, di 3-4 settimane a livello operativo e di circa 3 mesi a livello gestionale completo
  • Immagine coordinata aziendale con logo e brevetto, design del punto vendita, divise del personale uniformate, packaging dell’azienda e ADV del punto vendita
  • Sistema Gestionale in Cloud per i menù
  • Attrezzature di cucina codificate

Fassoneria

Hamburger di carne di bovino di sola razza fassona piemontese. Per un franchising con il marchio Fassoneria, è necessario:

  • un locale da almeno 70 mq dato in esclusiva di zona
  • corrispondere una royalty di 1.000 € al mese
  • prevedere la fee d’ingresso di 15mila €
  • dotarsi di attrezzatura, arredi, allestimento (escluse ristrutturazioni ed eventuali licenze) per un valore di circa 30mila €
  • avere dai 3 ai 6 addetti per la gestione del punto vendita

Il fatturato stimato è in media di 300 mila/400 mila € all’anno.

Franchising fast food al di sopra di 80mila euro (tra cui i migliori americani)

Fry Chicken Express

Fast food che si ispira molto al tipico stile “street”, con menu che propone una selezione dei piatti più amati di Fry Chicken.

Per aprire un punto vendita, sono necessari:

  • una superficie del locale di circa 70 mq
  • locale ben visibile, in centro storico o zona di alta affluenza pedonale
  • un banco posizionato in prossimità dell’ingresso senza sedute
  • un investimento pari a 87.500 €

Paolino

Rosticceria di qualità e cottura a legna allo spiedo. L’azienda ha fondato il franchising nel 1988. Conta oltre 30 negozi affiliati in Italia, concedendo un’esclusiva di zona purché il negozio sia ubicato in centri commerciali o zone di frequente passaggio. La media del fatturato è di circa 450mila euro all’anno, a fronte del quale si richiedono:

  • una fee d’ingresso pari a 14mila euro
  • royalties del 3% – 4%, a partire dal 4° anno
  • almeno 60 mq di superficie del locale
  • un investimento complessivo di 150 mila €
  • una durata del contratto di 6 anni +6, rinnovabili
  • un minimo di due persone al lavoro

Burger King

BKRI (Burger King Restaurants Italia), tra i più noti fast food di origine americana, propone per entrare all’interno della rete di affiliazione:

  • una entry fee di 60mila € per un contratto di 20 anni in media (è possibile stipulare contratti di durata
  • inferiore, in tal caso la entry fee si riduce in modo direttamente proporzionale)
  • una royalty mensile pari al 6% sul fatturato
  • un contributo per le attività di marketing svolte a livello nazionale, pari al 5% sul fatturato

L’investimento può variare in funzione delle dimensioni del locale, il range indicativo è:

  • per la formula food court ovvero i tipici punti ristoro nei centri commerciali: 600mila/700mila €
  • per la modalità in line, vale a dire negozi aperti in strutture già esistenti: 800mila– 1 milione €
  • in freestanding, dove l’attività in struttura autonoma è l’unica presente, con corsia per il servizio Drive: 900mila– 1,1 milione €

Mcdonald

Il colosso americano prevede, per i suoi affiliati:



  • un investimento iniziale di 800mila € + iva
  • una fee di ingresso di 45mila €
  • il candidato deve possedere almeno il 25% della cifra necessaria mentre può richiedere un finanziamento per il resto
  • deve inoltre essere dotato di skill in ambito finanziario, doti di leadership, capacità comunicative e gestionali
  • si effettuano quattro colloqui preventivi per accertare tali competenze e si offre un anno di formazione

KFC – Kentucky Fried Chicken

Famosa catena statunitense di fast food specializzata nel pollo fritto, preparato secondo una ricetta segreta che a quanto pare prevede l’utilizzo di ben 11 erbe e spezie differenti. Cosa si richiede per l’apertura?

  • la disponibilità di un locale di almeno 450 mq
  • l’ubicazione in centri commerciali, zone di passaggio pedonale e al centro città
  • un’area con almeno 40mila abitanti
  • un investimento totale da mettere in conto di 1 milione di euro

Old wild west

Cucina tex mex, da degustare in un ambiente in stile vecchio far west americano.

Il ristorante per essere aperto necessita di:

  • almeno 400 mq
  • location importanti come grandi centri commerciali o cinema multisala
  • investimento complessivo attorno agli 800.000 euro
  • gettone di ingresso pari a euro 30.000

Franchising: vantaggi e iter da seguire

Dopo aver vagliato le migliori opportunità del mercato, è il momento di capire come funziona il contratto di franchising, chi sono il franchisor e il franchisee e soprattutto qual è l’iter da seguire passo a passo.

Contratto e figure principali

Il franchising è un’affiliazione. In parole semplici, c’è chi ha avuto un’idea imprenditoriale iniziale e che decide di espandere il brand, cercando altri imprenditori da affiliare, per vendere i suoi prodotti o servizi.

I vantaggi per chi decide di affiliarsi sono notevoli perché si ha un locale chiavi in mano e un marchio già conosciuto su cui contare, oltre a numerose facilitazioni che abbassano notevolmente il rischio d’impresa.

Vantaggi principali:

  • Il marchio è già noto o in fase di promozione pubblicitaria
  • La casa madre conosce i principali costi e ricavi che l’attività andrà a generare
  • Il concept del negozio è già definito ed efficiente

Inoltre, grazie alla formula del franchising, è possibile ottenere diverse facilitazioni come ad esempio il noto “conto vendita” oppure dilazioni di pagamento sulla merce o ancora il ritiro di quanto rimasto invenduto.

Le figure principali che stipulano il contratto sono:

Il franchisor, ovvero l’azienda che ha i diritti del marchio e che cerca affiliati
Il franchisee ovvero l’affiliato che decide di investire in un’attività propria ma sfruttando notorietà e idea imprenditoriale del franchisor (riconoscendogli per questo un corrispettivo)
Per quanto ogni contratto di franchising sia caratterizzato dalle proprie peculiarità, in genere gli elementi costituivi principali sono:

  • know-how del franchisor, che deve mettere a disposizione del franchisee
  • fee d’ingresso, anche se in realtà non sempre è prevista. Si tratta della somma richiesta una tantum per entrare a far parte della rete degli affiliati
  • royalty cioè il corrispettivo che si deve al franchisor, da pagare periodicamente e in base a percentuali stabilite in fase di stipula
  • durata del contratto. A tal proposito, si consiglia di specificare le modalità di recesso e l’eventualità di ottenere l’esclusiva sul territorio
  • caratteristiche della collaborazione, tra cui citare le varie modalità di fornitura dei beni a marchio, i servizi legati al franchising come i materiali di comunicazione, i servizi di assistenza alla clientela o al franchisee.

Spesso il franchisor richiede altri requisiti per la concessione del franchising, come ad esempio negozi con caratteristiche specifiche per caratteristiche e dimensioni.

Il contratto è regolato per l’Italia dalla legge n. 129/2004.

Iter burocratico

Innanzitutto per poter avviare un’attività d’impresa è indispensabile:

  • richiedere la consulenza di un bravo commercialista
  • aprire la partita iva
  • iscriversi alla Camera di Commercio, all’Inps e all’Inail
  • per aprire l’attività in franchising è necessario essere maggiorenni, non aver dichiarato fallimento e non essere mai stato interdetto
  • prima dell’apertura del locale, si deve presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune dove si è deciso di aprire il fast food.

Quest’ultimo è un documento che certifica l’inizio dell’attività commerciale, da ritirare presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive. Il modulo va compilato e inviato al municipio non oltre 30 giorni prima dell’apertura. Il locale adibito ad attività di fast food in franchising deve risultare idoneo: questo significa che la ASL deve decretarne l’idoneità.

Per ottenere questa certificazione, bisogna inoltrare domanda agli uffici appositi, in seguito alla quale arriveranno degli addetti al controllo che valutano il rispetto delle norme igienico sanitarie all’interno dei locali e dell’impianto di aspirazione dei fumi.

È necessario ottenere l’abilitazione SAB. Si tratta della abilitazione alla Somministrazione di Alimenti e Bevande, che si ottiene seguendo un corso di norma organizzato dagli enti provinciali o comunali oppure da alcuni enti privati autorizzati. La durata di questo corso è di circa 100 ore e per gli operatori del settore è obbligatorio sostenere un esame finale di controllo. Nel caso in cui si abbia già esperienza nel settore della ristorazione di almeno 2 anni oppure si è in possesso del diploma di scuola alberghiera, il corso SAB non è obbligatorio.

Infine, si deve:

  • ottenere il piano HACCP sia per il proprietario che per tutti i dipendenti
  • richiedere l’autorizzazione per la vendita di alcolici, se l’attività lo prevede
  • ricevere l’autorizzazione all’esposizione dell’insegna su suolo pubblico
  • pagare la SIAE, se è prevista la diffusione di musica nel locale.

Rischi

Come abbiamo avuto modo già di evidenziare, i vantaggi sono notevoli, nel momento in cui si decide di entrare in franchising.

Un punto che per va precisato è che scegliere un contratto di franchising non significa avere la certezza che l’attività avrà successo e che quindi ci sarà un ROI assicurato al 100%.

Quello che è certo però è che avere alle spalle un’azienda già avviata e poter contare sulla buona reputazione di un brand noto, rende l’attività imprenditoriale più semplice da gestire, rispetto a chi parte da zero nell’anonimato.

Sicuramente il franchisee deve dimostrare competenza, abilità e capacità manageriali per permettere al business di decollare sul territorio e ai clienti di rimanere soddisfatti e di fidelizzarsi.

Bisogna pianificare ogni step nel minimo dettaglio e condurre anche qualche analisi di mercato preventiva e alcuni sondaggi in zona, per cercare di intuire quale tipologia di fast food potrebbe avere buoni margini di successo sul territorio.

A cosa bisogna stare attenti quando si decide di affilarsi?

Il passo più delicato riguarda proprio la scelta del franchisor. Ecco qualche consiglio per non sbagliare:

Seppur siano stati rari i casi, è possibile che alcune proposte di affiliazione si rivelino in realtà delle truffe. La modalità utilizzata è di richiedere la fee di ingresso per poi sparire nel nulla. Il riferimento non è ovviamente alle grandi catene già affermate ma alle aziende in fase di startup, che quindi non hanno ancora altri punti vendita già sviluppati. In questi casi invece, di solito si offrono incentivi per cercare affiliati e la fee non è richiesta.

È importante valutare con attenzione la formula del sell-in ovvero dei prodotti che l’azienda madre cede all’affiliato per rivenderli al consumatore finale, ma senza che sia contemplato il conto vendita (come invece spesso accade nel contratto di franchising). Non c’è nulla di cui sospettare, l’importante però è esserne consapevoli e che il contratto sia chiaro a tal proposito.

Inoltre è bene testare un po’ la forza economica del franchisor e la sua capacità organizzativa. Soprattutto se si tratta di aziende emergenti, può capitare che si verifichino dei ritardi nella consegna dei materiali oppure una mancanza di organizzazione generale o di coordinazione nel marketing del locale e con gli altri punti vendita. Non sono aspetti secondari da trascurare anzi si tratta di problemi reali che possono pregiudicare anche le migliori idee imprenditoriali.

Ricapitolando, meglio eseguire di persona qualche verifica nei punti vendita (se già esistenti) e far rispettare i propri diritti. Ad esempio sapendo che, almeno 30 giorni prima della stipula del contratto, il franchisor è tenuto a fornire:

  • la copia completa del contratto di affiliazione
  • i dati dell’affiliante
  • la descrizione del marchio e delle attività ad esso correlate
  • la lista degli affiliati già esistenti, dove sono ubicati e informazioni su eventuali variazioni dell’attività avvenute nel tempo
  • la descrizione delle controversie giudiziarie arbitrali che sono arrivate a conclusione negli ultimi 3 anni.

Infine, è sempre utile informarsi sugli ultimi bilanci e i dati sulle aperture/chiusure dei punti vendita, in modo da rendersi conto se il fatturato è in aumento, se l’azienda investe in ricerca e marketing e così via.

Come dare un’impronta vincente al proprio business

È molto importante per chi vuole aprire un’attività di fast food in franchising puntare su innovatività ed originalità, che di solito sono sinonimo di successo. Il fatto di avere un franchising è un modo per partire con il piede giusto e non commettere fatali errori da principianti. Ma non significa fare copia e incolla, senza metterci personalità e nuove idee.

Di solito vengono messe a disposizione delle consulenze di franchising in cui poter liberamente trovare ispirazione e lavorare sulla propria idea originale per portarla al successo.

Si tratta di un aspetto davvero fondamentale da sviluppare, perché trovare la propria posizione nel mondo del lavoro non significa solo assicurarsi la stabilità dal punto di vista economico ma anche ottenere soddisfazione quotidiana e realizzazione personale.

Quanto si guadagna con un franchising? Possibili fatturati

Una volta valutati nel dettaglio tutti gli aspetti fino a questo punto presi in considerazione, non resta che fare due conti!

Per capire quanto è possibile guadagnare, il primo passo è valutare i fatturati delle realtà già in essere. È l’azienda madre stessa che ha interesse a divulgare queste informazioni, quando sono positive e solide.

Nelle schede tecniche presentate, questi dati sono già stati inseriti, laddove presenti e pubblicati.

 

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About Natalia Piemontese

Copywriter e mamma freelance da 10 anni sul web. Laureata con master in risorse umane, da anni mi occupo di tematiche del lavoro e business nel digitale.

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